Matrimonio… oggi, questa parola, oltre a rievocare nelle nostre menti un’immagine di due persone che si amano a tal punto da voler condividere la vita, ci riporta, indubbiamente, alle tante diatribe e agli scontri di opinione. Una su tutte il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Nella maggior parte delle culture il matrimonio rappresenta il legame tra un uomo e una donna allo scopo di creare una famiglia. Proprio per questo molti pensano che il matrimonio debba essere ristretto alle unioni tra un uomo e una donna in quanto capaci di generare figli.
Per altri, la minoranza, il valore del matrimonio non è solo sinonimo di concepimento ma anche di emotività… è sinonimo di valori forti quali la fedeltà, il rispetto reciproco e soprattutto l’amore. A prescindere dall’essere persone di sesso differente oppure no.
E qui, giungiamo nella zona calda… quella che accende discussioni focose e infinite: Il Matrimonio Gay!
Il matrimonio ugualitario è la battaglia che il movimento omosessuale sta combattendo in tutto il mondo e, in alcuni stati europei quali Olanda, Spagna, Belgio, Portogallo, Svezia, Norvegia, Francia, Inghilterra (per citarne alcuni), sono anche riusciti a vincerla questa battaglia!
In America il matrimonio tra persone dello stesso sesso è legale in tutti gli Stati, e dal 2006 è legale persino in Sud Africa.
Ma in Italia?
In Italia ad oggi gli innamorati omosessuali non possono sposarsi e, a peggiorare la situazione, non esiste alcun riconoscimento delle unioni civili. Anzi, le unioni tra persone dello stesso sesso in Italia vengono ritenuti non collimanti con i principi del nostro ordinamento. Eppure la Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo, La Carta di Nizza e diverse Risoluzioni del Parlamento Europeo hanno sancito per molti anni la necessità di evitare discriminazioni sulla base dell’orientamento sessuale nel diritto ad avere una famiglia.
Ma l’Italia davanti a questo si giustifica con il ricorso ad una matrice religiosa che determinerebbe l’impossibilità di celebrare matrimoni gay.
Ma il matrimonio non è solo quello che viene celebrato in chiesa!
Esistono i matrimoni con solo rito civile che tra l’altro ultimamente hanno superato di gran lunga quelli celebrati in chiesa. Una coppia, formata da un uomo e una donna, non credente, o che si sposa in seconde nozze, può quindi scegliere di sposarsi con rito civile senza alcun problema… Ma allora perché non può farlo anche una coppia di innamorati dello stesso sesso?
Il problema non sta tanto nel fatto che il governo non abbia ancora deciso cosa fare in merito, ma sta nella mentalità della maggioranza degli Italiani: poniamo il caso che l’Italia renda finalmente possibile l’unione legale tra persone dello stesso sesso, come pensate che reagiranno gli Italiani?
Alcuni, la minoranza, saranno sicuramente felici… altri, la maggioranza, si diranno sicuramente indignati.
Ma come è possibile sentirsi indignati davanti all’amore? Come si può pensare che l’amore tra uomo e donna possa essere più “importante” dell’amore tra persone dello stesso sesso?
Io credo che l’amore sia amore e basta, senza distinzioni di sesso, quindi dico sì ai matrimoni gay!
Dico sì ai Matrimoni Gay perché se due persone si amano, se due persone condividono la vita ogni giorno preoccupandosi l’uno del benessere dell’altro, non è concepibile che per la legge Italiana siano due perfetti estranei.
Non è concepibile che se uno due ha un problema di salute l’altro non possa neanche stargli accanto perché per legge non è nessuno. E’ un estraneo, né più ne meno. E questo mi fa rabbia perché quello che per la legge è un estraneo è, possibilmente, l’unica persona che è stata veramente accanto all’altra. L’unica che se ne è preoccupata veramente e, spesso, si vede surclassare da quelli che per legge sono i veri familiari dell’ammalato… gli stessi che magari gli hanno voltato le spalle quando hanno saputo che amava una persona del suo stesso sesso.
Non è concepibile che nel 2015 ci sia ancora una distinzione e che si classifichi, in base a questo, l’amore in Amore di serie A e Amore di serie B.
La verità è che non si decide chi amare, e non si può pretendere di deciderlo per gli altri.
L’Italia deve affrettarsi a riconoscere i diritti delle coppie omosessuali, e non sono io a dirlo ma la Corte Europea dei diritti dell’uomo: secondo l’organo di giustizia comunitario il nostro Stato non ha rispettato l’articolo 8 della Convenzione dei diritti dell’Uomo, dove si stabilisce che:
Ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e della propria corrispondenza…. Non può esservi ingerenza di una autorità pubblica nell’esercizio di tale diritto a meno che tale ingerenza sia prevista dalla legge e costituisca una misura che, in una società democratica, è necessaria alla sicurezza nazionale, alla pubblica sicurezza, al benessere economico del paese, alla difesa dell’ordine e alla prevenzione dei reati, alla protezione della salute o della morale, o alla protezione dei diritti e delle libertà altrui.
Il premier Renzi ha confermato nei giorni scorsi che le unioni civili saranno legge in Italia entro l’anno, e io mi auguro che, almeno in questo, mantenga la parola.
Mi auguro che non ci siano più classificazioni quando si parla d’amore.
A tutti coloro che si professano contrari a qualcosa che non li riguarda personalmente, voglio porre questa domanda “Cosa c’è di sbagliato nell’amare qualcuno?”
Provate a rispondervi, scommetto che non riuscirete a trovare una vera risposta plausibile.
E ricordate, le cose sbagliate in questo mondo sono davvero tante ma Amare non è di certo tra queste!