Tutto ciò che bisogna sapere sul pronto intervento al mare.

image1 (6)Care trattine, rieccoci! Sicuramente starete tutti, o quasi, al mare in vacanza a quest’ora! Magari spaparanzati sotto il sole in qualche bel lido o in un posto tropicale a bere latte di cocco! Rilassatevi pure ma non troppo, che il pericolo è sempre in agguato! E non parlo dello “zanzazanzanzan” degli squali, ma delle accortezza che dovremmo avere nei confronti di noi stesse per non spezzare la magia del relax.

Mare infatti, non vuol dire solo abbronzatura, vacanza, flirt, racchettoni e bibite ghiacciate; mare purtroppo, vuol dire anche scottature, eritemi, pizzichi, bruciature, e tagli e chi più ne ha più ne dica! Il mare è bello ma nasconde anch’esso pericoli ed insidie. Vediamo insieme cosa può accadere e come possiamo rimediare per non rovinarci vacanza e bellezza.

scottatura-solareScottature solari o Eritemi. La comune scottatura od ustione dovuta ad un’eccessiva e prolungata esposizione ai raggi UV, in assenza di un’adeguata o sufficiente protezione solare, manifesta i suoi sintomi generalmente dopo 6-12 ore dall’esposizione al sole. I segni visibili sono: arrossamento della pelle, bolle, vescicole altamente pruriginose, estrema sensibilità della pelle al tatto, esfoliazione e xerosi (secchezza) cutanea. Cosa bisogna fare?

  1. Idratare la pelle arrossata con creme specifiche e di qualità. Per ottenere un maggior sollievo, si consiglia di raffreddare il prodotto (es. in frigorifero) prima dell’uso;
  2. Assumere un antidolorifico per dar sollievo al bruciore persistente tipico;
  3. Accendere un ventilatore e fare una doccia fredda per alleviare immediatamente, seppur momentaneamente, la sensazione di dolore bruciante che pervade il corpo dopo un eritema solare. Dopo la doccia, nutrire la pelle con un olio specifico e asciugare delicatamente la pelle con un panno estremamente soffice, in modo da evitare di graffiare od irritare ancor più la cure arrossata;
  4. Applicare direttamente sulla pelle impacchi calmanti (i rimedi naturali sono particolarmente efficaci)
  5. Bere molti liquidi per prevenire la disidratazione;
  6. Utilizzare creme idratanti e nutrienti nei 7-10 giorni successivi all’eritema.

medusa-puntura-braccioPuntura di medusa. La prima cosa da fare è mantenere la calma e cercare di uscire dall’acqua, facendosi anche aiutare, se è necessario. I sintomi sono piuttosto evidenti, perché consistono in bruciore e prurito, seguiti da arrossamento cutaneo e piccoli rilievi in superficie. Tuttavia bisogna stare attenti agli effetti che può avere una puntura di medusa, perché a volte può condurre anche ad uno shock anafilattico, oltre a sudorazione, confusione, vertigini, difficoltà nella respirazione, mal di testa, nausea, vomito ed eruzione cutanea che si diffonde in tutto il corpo. Cosa fare, dunque?

  1. Secondo la tradizione popolare, è importante applicare subito dell’ammoniaca oppure della pipì sull’ustione.
  2. Meglio, però, un gel astringente al cloruro di alluminio, che serve a lenire il prurito e a bloccare la diffusione delle tossine.
  3. Rimedi naturali. Fra questi possiamo ricordare gli impacchi di acqua e bicarbonato, il quale ha proprietà disinfettanti, e l’aceto bianco, perché l’acido che esso contiene riesce ad inibire l’azione del veleno e a ridurre il dolore.

Stessa discorso vale per il corallo tossico chiamato ‘Corallo di fuoco’ o Millepora dichotoma non perché sia rosso ma perché provoca vere e proprie ustioni della pelle. Questo corallo per fortuna non è presente nel Mediterraneo, ma è diffuso in zone turistiche amate dagli italiani come il Mar Rosso, le barriere coralline dell’Oceano Indiano, delle coste brasiliane e dell’Australia.

alga-tossicaAlga tossica. Si tratta di una microalga che non si vede perché è microscopica e vive al di sopra delle comuni alghe degli scogli. Diviene tossica quando fiorisce, cioè quando il mare è caldo e il sole è forte. Ma come ci si intossica? Entrando in contatto con milioni d’esemplari nell’acqua, cui si attaccano queste microalghe e con gli spruzzi sugli scogli che producono una specie di aerosol contenete le microalghe. Noi, in pratica, respiriamo questo aerosol col naso e parte andrà in contatto con la bocca e gli occhi. I sintomi: difficoltà respiratoria, tosse, vertigini, starnuti e secrezione mucosa dal naso, febbre fino a 38 gradi, mal di testa, nausea, vomito, diarrea, irritazione e bruciore agli occhi. Non bisogna spaventarsi perché di solito passa tutto in 24 o 48 ore in modo spontaneo. Ma se si pensa di essere stati colpiti dall’alga tossica, bisogna:

  1. Allontanarsi dalla riva, sciacquare bocca, naso e occhi con acqua dolce ripetutamente e portarsi all’ombra in luogo ventilato.
  2. Rientrati a casa, mettersi a letto e mangiare cibi leggeri.
  3. Se i sintomi, che ricordano l’influenza, sono eccessivi occorre rivolgersi alla Guardia medica.

ricci-k2TF-U43100651753010OlB-590x445@Corriere-Web-SezioniPunture di ricci di mare. Per quanto riguarda i ricci di mare, se calpestati per difendersi spara gli aculei come chiodi all’interno della pelle del malcapitato. In questo caso non è tanto il dolore immediato a dare fastidio, quanto il fatto che il frammento di aculeo, una volta penetrato nella cute, non può essere più rimosso facilmente. Cosa fare quindi? Rivolgersi al medico o dall’infermiere del Pronto soccorso, in quanto l’estrazione di un aculeo di riccio di mare è una micro-operazione chirurgica. Oppure, poiché la puntura di un riccio non trasmette alcun veleno, si può attendere che avvenga l’espulsione spontanea. Di solito ci vogliono 20-30 giorni, e nel frattempo applicare sulla parte il Gel astringente al cloruro d’alluminio.

76755251pictureTagli alla pianta del piede. Camminando su uno scoglio un po’ appuntito o passeggiando sulla spiaggia e calpestando una conchiglia o un pezzo di vetro può succedere di tagliarsi sulla pianta del piede. Basta seguire pochi consigli per far rimarginare velocemente la ferita.
Per prima cosa evitare di far andare la sabbia sul taglio e poi mettere un po’ di acqua ossigenata per disinfettare il piede. Dopo comprar in farmacia una crema antisettica o antibiotica con cui medicare la ferita due volte al giorno, finché non è guarita. Se  il taglio è profondo e molto sanguinante, allora bisogna andare al pronto soccorso perché è probabile che siano necessari alcuni punti di sutura e magari un’iniezione antitetanica.

tar-on-the-beachCatrame sotto i piedi. Passeggiando per le spiagge, o prendendo il sole distesi su un telo, è semplice imbattersi nel catrame: capita spesso di calpestarlo e sporcarsi i piedi, o ritrovarsi delle macchie sui vestiti. Chi lo ha fatto, sa bene che lavarlo con acqua, anche quella marina, non è sufficiente e che, se non trattato al più presto, può lasciare degli aloni gialli sui tessuti. Ovviamente ci sono rimedi per smacchiare delicatamente sia pelle, che vestiti. È necessario però tenere evitare sempre di usare solventi o prodotti chimici, irritanti e dannosi per la salute.
Tra i rimedi da strofinare direttamente sulla parte interessata: ghiaccio, olio d’oliva, acqua e bicarbonato, burro.

Anche per oggi è tutto, #saluti e baci

Marianna

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