Buonasera lettori, ho appena terminato la lettura di “Una fredda mattina d’inverno” un thriller che ha riscosso tantissimo successo negli Stati Uniti. In Italia è arrivato grazie a Newton Compton.
Titolo: Una fredda mattina d’inverno.
Autore: B.T. Sissel
Genere: Thriller.
Editore: Newton Compton
Pagine: 331
Link d’acquisto: Amazon
Trama:
In una fredda mattina di ottobre, Lauren Wilder arriva a un pelo dall’investire Bo Laughlin, che cammina lungo il bordo della strada. Bo, un giovane molto conosciuto nella piccola città di Hardys Walk, sembra non aver riportato danni, anche se il sesto senso di Lauren le suggerisce il contrario. La verità è che la donna non si è più ripresa veramente dall’incidente che ha avuto due anni prima e non è in grado di fare affidamento sulle sue capacità mentali. Succede, però, che Bo scompare e la polizia cerca di appurare se la sparizione possa essere ricollegata a lei. Lauren è terrorizzata, non tanto da quello che ricorda, ma soprattutto da ciò che non riesce a mettere a fuoco. Proprio perché non sa ricostruire cosa sia successo davvero, Lauren inizia la sua indagine personale per trovare la soluzione del mistero della scomparsa di Bo. Ma la verità può rivelarsi scioccante più di qualunque menzogna, e purtroppo non sarà lei la sola ad affrontarne le conseguenze…
Uno stupido incidente, una nebbia di ricordi. Cosa è successo davvero quella fredda mattina?
Recensione:
Una lettura che inizia con la narrazione di una giornata strana. Una donna che non ha piena consapevolezza di sé, ma che si stranisce per l’incontro di qualche istante con Bo, anch’esso apparentemente fuori dal mondo. Bo, il ragazzo le cui sorti ci terranno incollati al libro, curiosi di sapere che fine ha fatto dopo quell’incontro con Lauren, l’ultima ad averlo visto.
La narrazione è fluente, dettagliata ma non noiosa. Non subito, almeno. Per una buona metà del libro, ad ogni pagina, ad ogni nuovo personaggio, si ha l’impulso di incolpare una persona diversa per la scomparsa di Bo. Si fanno supposizioni e ogni frase che i protagonisti pronunciano sarà usata, dal vostro cervello, contro di loro. Si cercano le prove in ogni dettaglio, l’ammissione di colpevolezza in un’atteggiamento strano, schivo… nervoso. Tutti sono possibili colpevoli. Persino Lauren, la più gettonata per via delle sue dimenticanze dovute a una vita da tossicodipendente.
Eppure, a un certo punto, superata la metà, tutto diventa snervante, lento. Ripetitivo. Si tergiversa troppo su dialoghi che alla fine non portano a nulla, non tolgono e non aggiungono niente alla trama. Estratti di vita quotidiana, normale, quella che viviamo ogni giorno tipo quando incontri un conoscente e parli del più e del meno per dieci minuti. E io, come gli altri immagino, volevo fare chiarezza sulla vicenda di Bo! Poco mi importava delle chiacchiere da bar, soprattutto se si svolgevano per interi capitoli.
Sono arrivata al finale solo perché volevo sapere con chiarezza come si erano svolti i fatti, conoscere le sorti di Bo. Ma già da qualche capitolo avevo individuato il nocciolo della questione. Tutti i nodi erano venuti al pettine, i sospetti erano chiari e volevo solo leggere il dettaglio. E ho impiegato molto tempo per terminare la lettura, quando di solito sono velocissima, divoro le pagine… non è questo il caso. E’ stato faticoso, lo ammetto. Anche se la storia poteva avere un buon potenziale, soprattutto per gli amanti del genere. Peccato solo per tutti quei “fuori tema”.
La traduzione tutto sommato non è male, a parte qualche svista e quei ripetuti “mio papà” e “mia mamma” e “tuo papà” che, come in Dreamology, mi hanno dato sui nervi. L’editing abbastanza buono, anche se ho notato qualche errore grave dovuto forse alla distrazione.
Tre stelle.