Laurelin Paige torna a parlarci della storia di Tess e Scott e con “Devozione” inizia pian piano a districare tutti i nodi che si erano creati nel primo volume. Ma c’è spazio per il sentimento al di là delle bugie?
Mentire a fin di bene potrebbe essere una nobile arte, eppure prima o poi la verità viene a galla e tocca fare i conti con la realtà ma soprattutto con le conseguenze. Laurelin Paige, dopo aver iniziato a raccontare la storia di Tess e Scott nel primo volume “Inganno” (puoi leggere qui la recensione), torna con “Devozione” per mettere finalmente fine a tutta questa rete di menzogne create. Ma con quali conseguenze? Perché non si può sperare di uscirne davvero indenni.
Titolo: Devozione
Autore: Laurelin Paige
Editore: Always Publishing
Genere: Romanzo Rosa
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Trama
In un impero di famiglia costruito su scintillanti bugie c’è posto per l’amore sincero? Tess Turani ha messo in gioco il cuore e la carriera per amore di Scott Sebastian, erede dell’illustre famiglia omonima e lo scapolo d’oro della città, e grazie a lui ora vive un sogno a occhi aperti. Nonostante abbia dovuto ordire un piccolo inganno e mentire sul suo lavoro alla Conscience Connect per realizzare il proprio obbiettivo, ha quasi ottenuto il finanziamento per l’ente di beneficenza a cui tiene da tutta la vita.
Il ritorno inaspettato del suo capo Kendra mette in crisi l’idillio. Soprattutto quando Tess scopre che il suo innocente sotterfugio nasconde un inganno ben più crudele: anche Scott le ha mentito… proprio come lei ha fatto con lui, sin dall’inizio. Mesi prima di incontrarla, infatti, Scott ha stretto un accordo d’affari con il padre, uno che è destinato a tagliarla fuori dalla sua vita. Essere un Sebastian è un incredibile privilegio, tuttavia il prezzo da pagare per il buon nome della famiglia per Scott stavolta potrebbe essere troppo caro. Tirarsi indietro dall’accordo è impossibile, perché Henry Sebastian non è il tipo d’uomo da rimangiarsi la parola data. E pur di impedire la relazione di suo figlio con Tess, è disposto a spingersi al limite.
Tra gli inganni, gli ostacoli e l’ombra del sospetto, per Tess e Scott diventa sempre più difficile rimanere l’uno accanto all’altra. Non è facile sfuggire alle grinfie dei Sebastian: l’unico modo per vincere al gioco di bugie a cui entrambi si sono prestati sarà confessare la verità e proteggere il loro amore appena sbocciato. Tra accordi segreti e colpi di scena, una Cenerentola della working class dovrà provare il suo valore dopo essersi invischiata nei misteri della famiglia più illustre di New York. Dopo Inganno, Laurelin Paige torna con il capitolo conclusivo del duetto Man in Charge.
Recensione
Se è vero che le bugie hanno le gambe corte allora Tess dovrebbe essere davvero molto bassa. È sufficiente pensare alla rete di menzogne che ha creato pur di far finanziare la FNA, l’associazione a cui è affezionata, senza far parola di niente con il suo capo e amica Kendra. Finché quest’ultima era fuori città si poteva anche evitare di far sapere che il suo ruolo alla Conscience Connect fosse di semplice assistente, ma ora come evitare che la verità venga a galla?
Ma soprattutto, come evitare che lo scopra lui, Scott Sebastian?
Il primo volume era terminato con una rivelazione scioccante. Una di quelle bombe lanciate lì nel nulla in attesa che succeda qualcosa. Non si poteva fare a meno di chiedersi come sarebbe continuata, in particolare dopo quella che era parsa una prima evoluzione del personaggio di Scott. In “Devozione”, Laurelin Paige mette tutte le carte in tavola. Sceglie di dare voce anche a lui, proprio per farci comprendere meglio l’evolversi della storia. Da un singolo punto di vista passiamo a uno alternato in cui Scott e Tess si rimbalzano la palla per raccontare la loro versione della storia, del perché accadano determinati eventi.
È così che scopriamo quanto sia realmente duro essere un Sebastian e in particolare quanto lo sia essere il figlio si Henry, colui che a tutti i costi desidera controllare la tua vita.
In questo secondo volume Tess e Scott si troveranno a dover fronteggiare i propri scheletri. Se in “Inganno” avevamo capito quanto la prima fosse capace di farlo, in questo secondo volume tocca al ragazzo dimostrare tutto il suo valore.
Anche questo capitolo scorre veloce e fluente, complice l’ingegno di Laurelin Paige che invoglia il lettore, con la sua penna enigmatica, a voler conoscere tutta la verità. Ammetto però che in alcuni punti mi ha deluso rispetto al precedente. Mi sarei aspettata una storia diversa, ma non posso dire come per evitare spoiler. Posso solo dire che, considerato il personaggio di Scott nel primo volume, mi aspettavo qualcosa di differente, nonostante la trama sia ben strutturata.
A mio parere questo fa perdere qualche punto a “Devozione” rispetto al suo predecessore. Tutto sommato non si può assegnare meno di quattro stelle a un romanzo così elaborato.
Fabiola Criscuolo