Anna Todd con Spring Girls rende omaggio a Piccole Donne di Louisa May Alcott adattandolo al ventunesimo secolo. Quale sarà il risultato?
Pur avendo finito di leggere Spring Girls di Anna Todd mi sto ancora chiedendo quali fossero le sue intenzioni. Prendendo spunto da Piccole Donne ha voluto riportare le quattro sorelle, Meg, Jo, Beth e Amy, in una civiltà più moderna adattandole a un contesto totalmente differente. Scrivere di questo romanzo era un rischio, conoscendo la fama del grande classico, ma la Todd ha considerato realmente tutti i pericoli a cui poteva andare incontro? Che l’abbia fatto per amore della Alcott o per strategia di marketing, a me resta il dubbio.
Titolo: Spring Girls
Autore: Anna Todd
Genere: Romance
Editore: Sperling & Kupfer
Trama
Meg, Jo, Beth e Amy Spring sono sorelle. Diversissime tra loro, eppure unite da un legame più forte di ogni contrasto. Vivono con la madre in una base militare nei pressi di New Orleans, mentre il padre, ufficiale dell’esercito americano, è in missione in Iraq. La più grande, Meg, attende con ansia la proposta di matrimonio del fidanzato, ma il ritorno di un vecchio «amico» e un’ombra del suo passato sembrano turbare i suoi piani di felicità.
Beth, la più introversa, è a disagio in mezzo agli sconosciuti; adora stare a casa, cucinare e prendersi cura della famiglia. Se fosse un profumo, sarebbe l’aroma dei biscotti appena sfornati. Jo è la ribelle del gruppo: impulsiva e appassionata, sogna di fuggire a New York, diventare una giornalista e cambiare il mondo. Niente può fermarla, nemmeno l’amore – qualunque cosa esso sia. Finché l’incontro con Laurie, un giovane vicino di casa, inizia a mettere in dubbio qualche sua certezza.
Amy è la più piccola; impaziente di assaporare la vita, non può che stare a guardare le sorelle – e intromettersi come può – mentre si destreggiano tra primi amori e delusioni, amicizie sincere e tradimenti, cyberbullismo e social network.In un anno cruciale per il destino della famiglia Spring, le quattro sorelle affronteranno – ognuna a modo suo – sfide impreviste, paure, cambiamenti. Alla ricerca di un destino da costruire con le proprie mani, di una vita di cui andare fiere.
Recensione
Se dovessi commentare questo libro paragonandolo all’insuperabile Piccole Donne, di sicuro Spring Girls ne uscirebbe devastato. Cogliere le similitudini non sarà difficile, del resto – a mio avviso – non ci sono poi tante differenze. Non mi è ancora chiaro il motivo per cui la Todd abbia voluto riscrivere questo grande classico. Mentre leggevo non ho fatto altro se non paragonarlo, forse erroneamente, all’originale trovando molte similitudini che mi hanno spinta a chiedermi il perché di questa scelta. Inoltre alcuni degli argomenti trattati non si legano poi tanto bene al ventunesimo secolo e questo ha reso il romanzo poco realistico. Per la recensione ho scelto di parlarvene e di trattarlo come se fosse un libro nuovo, così da non ricorrere a continui paragoni.
Spring Girls racconta di quattro sorelle, Meg, Jo, Beth e Amy che vivono insieme alla madre, Meredith, in una base militare di New Orleans. Non sono ricche e vivono con il solo stipendio del padre che è sempre in missione. Le protagoniste indisucsse, quelle che sono state trattate maggiormente dalla Todd, sono Meg e Jo. Le altre due sorelle, invece, sono quasi più un contorno e a volte è stato facile dimenticarsi di loro. Sono poco d’impatto, o forse sono le altre due ad esserlo maggiormente. Sono state caratterizzate poco, quasi come se fosse un peso doversi occupare della loro crescita. Infatti attraverso errori, amori e ripensamenti sono proprio Meg e Jo a diventare donne.
In una base dell’esercito le
chiacchiere viaggiavano più veloce
della luce, e le ragazze Spring avevano
alimentato già abbastanza pettegolezzi
in città.
Più della metà di Spring Girls si dilunga sulla presentazione delle ragazze. Questo al lettore non risulta interessante, ma lento e oltremodo noioso. Il romanzo manca di particolari e/o situazioni che lo rendano avvincente, divertente o anche solo interessante. L’ambientazione che ha scelto l’autrice la penalizza molto, in quanto sono stati collocati in una realtà che non aiuta l’emancipazione dei personaggi. Personaggi che non sono stati caratterizzati tutti allo stesso modo. Alcuni di loro hanno avuto maggiore rilievo e importanza, mentre altri sono stati più marginali sebbene ci si aspettasse il contrario. Tuttavia trovo che il romanzo sia ben scritto. Lo stile della Todd mi è sempre piaciuto e non ho mai trovato difficoltà a comprendere le sue parole. Non utilizza un lessico ricercato, ma uno in grado di farci ben capire quello che sta succedendo. In grado di coinvolgerci, anche se in alcuni capitoli è venuto meno.
In conclusione, distaccando Spring Girls da Piccole Donne, il parere non è totalmente negativo. Superati i momenti vuoti o di noia, il romanzo è godibile e sicuramente scorrevole. Di sicuro avrà un impatto differente sulle nuove generazioni, soprattutto verso coloro che adorano la Todd grazie al successo di After, non avendo un confronto con la storia originale. Ed è proprio a loro che rivolgo in mio invito a leggere anche l’opera scritta dalla Alcott.
Linda.
Mi chiamo Linda e sono nata la domenica successiva alla prima luna piena post equinozio di primavera, più comunemente chiamata “la notte di Pasqua”, per intenderci, ma dirlo in modo esteso lo rende più “stravagante”.
Amo leggere, l’arte in genere e gli animali.