Può nascere qualcosa di bello da un “errore”? A volte sì, ma bisogna lasciarsi andare. Ci riuscirà la protagonista di “Un errore così dolce”?
Titolo: Un errore così dolce
Autore: Melanie Harlow
Genere: Romanzo rosa
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 12 Aprile 2019
Link d’acquisto: Amazon.
Trama:
È tornato. Già solo averlo nella stessa città sarebbe stato un dramma, ma si è addirittura trasferito nell’appartamento di fronte al mio. Ed è così bello da farmi venire voglia di mangiarmelo. Ecco perché devo stargli alla larga. Il fatto è che non so resistere. E anche se tra noi volano scintille (un paio di volte ho pensato che il palazzo sarebbe andato a fuoco a causa di uno dei nostri sguardi) non mi farò ingannare, non questa volta.
Una laurea in marketing e più di cinque anni nel settore della pubblicità mi hanno insegnato che il “vero amore” è solo una sciocchezza che si usa per vendere lucidalabbra, diamanti e profumi. Semplicemente non esiste.
Ma lui mi provoca in continuazione, dicendo che mi sbaglio. E vuole a tutti i costi dimostrarmelo. Così l’ho sfidato a provarci. E potrebbe essere stata la cosa più stupida che abbia mai fatto.
Recensione:
Come si può combattere la paura di innamorarsi e stare bene? Qualcuno potrebbe dire “provandoci”, ma Jamie vi direbbe che non è così facile. L’amore può alleviare le pene, rendere felici, leggeri come nuvole, ma può anche distruggere e ferire nel profondo e lei non è disposta a rischiare. Anche se questo vuol dire perdere automaticamente la possibilità di provare la parte positiva di quei sentimenti. A causa di questa sua paura si è costruita attorno dei muri enormi difficili da abbattere, dei muri che a volte la soffocano. Basa la sua vita e le sue relazioni con il mondo in base a questa convinzione, e se fino a quel momento non è mai stato un problema lo è quando torna lui: Quinn.
È questo che succede quando le donne
si innamorano. Si perdono. Perdono il loro
obiettivo. Perdono il controllo
sulla propria felicità.
Jamie e Quinn hanno un passato. Non vi svelerò che tipo di passato e non vi dirò come si sono conosciuti o cosa è successo tra di loro, ma posso dirvi che qualcosa c’è stato e che subito dopo si è interrotto ogni tipo di rapporto o legame. Quinn è dovuto partire e lasciare il Michigan e la sua assenza si è prolungata per ben dieci anni. Adesso, però, è tornato: più bello di prima, più affascinante, più intrigante. E come se questo mix non fosse già abbastanza letale… si è trasferito, momentaneamente, nell’appartamento sotto Jamie!
È proprio da qui che ha inizio “Un errore così dolce”. I due protagonisti saranno coinvolti in una serie di situazioni che ci è possibile scoprire tramite due POV. Grazie a questo alternarsi abbiamo modo di conoscere i pensieri di entrambi i protagonisti. Immagino che fosse una scelta dettata dalla voglia di mettere totalmente a nudo Jamie e Quinn, ma purtroppo non sono riuscita ad entrare in empatia con i due personaggi. In alcuni tratti ho trovato lei troppo infantile e lui lo stereotipo di ogni romanzo erotico, quell’uomo perfetto che non ha un difetto nemmeno a pagarlo e che invece di conquistarti, almeno con me, subisce l’effetto opposto.
I personaggi sono caratterizzati, ma a mio avviso non quel tanto che colpisce e nessuno dei due ha una particolarità che ricorderai alla lunga. La storia è scritta molto bene. Scorrevole e a tratti coinvolgente, ma quello che si snocciola per più di duecento pagine è un inno al sesso o ai genitali ( maschili ), con conversazioni così inverosimili da lasciarti perplessa per quelli che sembrano momenti interminabili.
Soltanto verso la fine si arriva a percepire qualche vana emozione o sentimento. Riusciamo a scorgere qualche paura e qualche incertezza, e proprio quando la storia poteva farsi interessante… termina. Il finale è troppo veloce, come se l’autrice avesse avuto voglia di terminare il prima possibile quella parte, lasciandola molto al caso. Di conseguenza consiglio questo libro per coloro che amano i libri erotici fini, quasi, a se stessi. Una lettura sicuramente sexy e passionale, ma che non riesce a sfociare in niente di più sebbene ci fossero i presupposti.
Anche una persona realista ha
bisogno di sognare qualche volta.
