Cosa succede quando una femminista convinta viene iscritta per scherzo ad un reality show che col femminismo non c’entra nulla? Ecco, se volete scoprirlo, dovete assolutamente leggere “Ho sposato un maschilista” di Joanne Bonny.
Titolo: Ho sposato un maschilista
Autore: Joanne Bonny
Genere: Romanzo Rosa/Commedia
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 3 gennaio 2019
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Trama: Dopo essersi vista negare ingiustamente la meritata promozione, la giornalista Emma Fontana decide di fondare una rivista per donne, «Revolution». Ma proprio quando sta per essere eletta femminista dell’anno, Emma scopre che i suoi migliori amici l’hanno iscritta al reality show Chi vuol sposare un milionario? Per dieci giorni il giovane e ricchissimo Marco Bernardi ospiterà venti ragazze nella sua villa e sceglierà tra loro la sua fidanzata.
All’inizio Emma è furiosa solo all’idea di dover competere per sedurre un maschilista fatto e finito, e parte per Como con l’obiettivo di approfittare della ghiotta occasione per screditare lo show. La sua missione si rivela però più ardua del previsto, a causa delle prove imbarazzanti, dell’atteggiamento sessista di Marco e delle concorrenti pronte a tutto pur di diventare la futura signora Bernardi. A complicare le cose ci si mette anche il fratello maggiore di Marco, Leonardo, tanto affascinante quanto sospettoso delle reali intenzioni di Emma. Mentre i suoi sentimenti nei confronti dei fratelli Bernardi si fanno ogni giorno più intricati, Emma si troverà a mettere in discussione certezze e pregiudizi: e se in fondo fosse lei stessa la sua avversaria più pericolosa?
Recensione
Cosa c’è di peggio di un “Le faremo sapere” in ambito lavorativo? Beh, forse solo quello che capita a Emma Fontana, la protagonista di questa divertentissima commedia tutta rosa.
Ma partiamo dall’inizio… Emma Fontana viene discriminata sul posto di lavoro e nel peggiore dei modi.
“Quindi mi stai dicendo che non mi dai la promozione solo perché possiedo un paio di ovaie?», chiedo, inspirando a fondo per la rabbia e l’indignazione.
«Questo è sessismo bello e buono! È discriminazione!».
Ebbene sì, il suo capo, che vive probabilmente ancora nel Medio Evo, solo per la lontanissima possibilità che lei rimanga incinta o si sposi e lasci il lavoro per la famiglia, la discrimina. A nulla valgono i suoi sforzi, i suoi successi o i suoi soddisfattissimi clienti, quell’uomo promuove un suo collega sfaccendato al suo posto e per i motivi sbagliati. A quel punto la nostra Emma ha due possibilità: restare lì e abbassare la testa, oppure andare via per far valere la sua voce in un mondo dominato dai maschi.
E indovinate cosa decide di fare?
Se avete risposto: fondare una sua rivista e battere a suon di articoli tutti i colleghi maschi, avete vinto una tazza di cioccolata gigante! Emma fonda “Revolution” e il romanzo si apre proprio due anni dopo il litigio del prologo, quando la nostra protagonista sta per ricevere un premio come miglior femminista dell’anno per il suo impegno e per la sua bravura nel campo del giornalismo. Ma c’è qualcosa che non sa, ma che ben presto busserà letteralmente alla sua porta.
Alessio e Giorgia, suoi colleghi ma soprattutto i suoi migliori amici, in una sera molto alcoolica, pensando a quanto la vita di Emma sia vuota e priva di uomini, decidono di fare qualcosa e questo qualcosa è iscrivere il loro capo a quella che forse è la cosa più lontana dal femminismo che a lei piace tanto. Cosa? Un reality Show, uno di quelli in cui una schiera di donne, troppo fissate con l’aspetto fisico, cercano di conquistare l’uomo dei loro sogni.
E credetemi, Marco Bernardi, è l’uomo dei sogni per molte di noi.
Emma così si ritrova catapultata dentro un mondo che non fa proprio per lei, dove aspetto fisico, soldi e tante altre cose futili, diventano importanti. Perchè decide di restare in quel circo? Beh, semplice, in lei scatta l’idea di un reportage per denigrare quel mondo e soprattutto l’uomo che è al centro di esso.
“Sono andata là per scrivere un articolo su di loro ma non ho mai fatto alcuno sforzo per conoscerle sul serio, perché dall’alto della mia supponenza ero convinta che non avessero niente di più da offrire oltre all’aspetto provocante.”
Ma si sa, spesso il destino ha altro in mente e in giro rocambolesco di amore, passione, bugie e tradimenti, dove le risate non mancano mai, scopriamo che… Cosa? Per scoprirlo dovrete leggere questo romanzo, perchè io di certo non vi dirò altro se non che lo stile dell’autrice, fresco e brillante, vi farà girare sempre più velocemente le pagine di questo romanzo, perchè vorrete scoprire come andrà a finire la storia fra Emma e Marco, fra la femminista e il maschilista convinto.
Io sono rimasta affascinata dalla forza d’animo di Emma sia all’inizio che alla fine del romanzo, perchè non è da tutti avere un coraggio come il suo.
Ricominciare da zero, mettersi in gioco per non andare contro i propri ideali e continuare a sperare che un giorno le cose andranno bene, che finalmente verrà valutato il talento e non cosa si ha fra le gambe. Emma è un esempio per tutte noi, una che non faccio fatica a descrivere come una condottiera, come un’eroina moderna.
Che dire poi dello stile estremamente realistico della Bonny? Unico davvero, sembrava di essere davvero sul set delle riprese, su quella meravigliosa spiaggia o in una di quei meravigliosi ambienti sfarzosi. E poi, la caratterizzazione dei personaggi: davvero ben fatta. Nessuno di loro è davvero come sembra, nessuno è solo bianco o nero, tutti sono una meravigliosa scala di grigi.
In conclusione, Ho sposato un maschilista è un romanzo che non solo è divertente, ma che regala tanti spunti di riflessione, uno fra tutti è: il talento, quello vero, può essere definito in base al genere?
Da leggere. Assolutamente.