La metà imperfetta, il nuovo romanzo di Cinzia La Commare nella terra del ghiaccio e del fuoco.
Con La metà imperfetta Cinzia La Commare ci porta in Islanda, insieme a Sunday, inglese aspirante fotografa, nella terra di Birkir, un vichingo irriverente ma molto molto molto sexy
Titolo: La metà imperfetta
Autore: Cinzia La Commare
Genere: Romance contemporaneo
Editore: Self publishing
Trama
Tutti cercano la metà perfetta, qualcuno di uguale a loro che li completi, la famosa metà della mela. E se fosse la persona più diversa da noi, quella che non si incastra alla perfezione, a essere giusta?
Sunday ha ventisei anni, vive nella periferia di Bristol e ambisce a diventare una fotografa di fama, esporre nella galleria d’arte più importante della città è il suo sogno, ma per adesso si occupa di piccoli eventi privati.
Birkir ha trent’anni, è islandese e nell’ultimo periodo ha collezionato debiti per trasformare la fattoria del nonno in un luxury hotel, ma rischia di rimanere solo una guesthouse se non troverà i soldi per riprendere i lavori e pagare i creditori.
Per entrambi la giusta occasione sembra essere un documentario che la BBC girerà in Islanda, con la collaborazione del più famoso editore di guide turistiche in Inghilterra.
Sunday e Birkir, oltre a questo, non hanno niente in comune: istintivo lui, perfezionista lei, fanno scintille fin dal primo incontro come due incastri sbagliati di un meccanismo che forse con un po’ di insistenza…
Recensione
Anche stavolta mi è stata data una possibilità unica, straordinaria: quella di vedere un romanzo formarsi sotto i miei occhi. Cinzia La Commare mi ha offerto l’opportunità di leggere in anteprima, che dico in anteprima, in contemporanea “La metà imperfetta” e io gliene sono molto grata, soprattutto perché mi ha tenuto compagnia durante la quarantena.
Per quanto fossi sicura che l’autrice avrebbe fatto ancora un ottimo lavoro, c’era in me una discreta dose di sorpresa, mentre il libro prendeva sempre più corpo e tra appunti possibilmente “vecchi” di quattro anni, screenshot, varie prove di cover, potevo vedere il lavoro della mente di Cinzia e l’imperativo era sempre uno: ci crediate o no, pure tra di noi non sono concessi spoiler. E lei è bravissima a tenere la bocca cucita, anche quando mi vede rosicchiata dalla curiosità. Non demorde (è un po’ sadica, sì).
Che è una che non molla mai potete notarlo voi stessi dai ringraziamenti, c’è voluto tempo e studio perché “La metà imperfetta” fosse ciò che noi possiamo leggere oggi. Un curatissimo prodotto di evasione in grado di emozionare.
«Questa cosa del voi inglesi e noi islandesi deve andare avanti per molto?». Questo assurdo dibattito notturno da talkshow politico post-bellico rischia di farmi perdere le staffe sul serio.
«Hai cominciato tu», calunnia.
«D’accordo. Ti chiedo scusa». Prima la rabbonisco e prima me ne andrò a letto. «Adesso possiamo arrivare a una soluzione senza tirare in ballo persino la Guerra del merluzzo?»
La primissima cosa che mi viene da puntualizzare, infatti, è che “La metà imperfetta” non potrebbe essere ambientato da nessuna altra parte del mondo, se non in Islanda. I luoghi, la civiltà, la mentalità indomita islandesi sono caratterizzati con cura maniacale, ti sembra di poter trovare da un momento all’altro un’illustrazione tra le sue pagine, ti sembra di essere in quella terra mozzafiato, al centro dei paesaggi suggestivi descritti. Tra le altre cose, proprio i battibecchi dei nostri due protagonisti a tema “Voi vs noi”, dove ognuno di loro difende strenuamente ora gli inglesi, ora gli islandesi, sanno essere molto simpatici.
Birkir e Sunday suscitano immediata empatia nel lettore. Dove lei è razionale, lui è istintivo e sentimentale; dove lei lotta per la sua relazione, lui fugge dall’amore e da tutto ciò che rappresenta.
Struggente e vivida da morire la sensazione di essere l’ultima ruota del carro, nel momento sbagliato nel posto sbagliato, di essere arrivato troppo tardi, di non essere abbastanza che i protagonisti sperimentano, malgrado loro. E, malgrado Birkir e Sunday non siano proprio pappa e ciccia, troveranno il modo di sostenersi a vicenda dando inizio a un’intesa tutto pepe.
«Suvvia, Sunday, come puoi disprezzare un gran pezzo d’uomo come me e pretendere che io ti creda? È chiaro che menti».
«Altezzoso e megalomane!», ribatto furente cedendo di fatto alla sua ennesima provocazione.
«Vichingo altezzoso turbatore di fanciulle indifese. Mi raccomando, non tralasciare niente».
I personaggi secondari meritano il posto che hanno nella narrazione, soprattutto Lake e Johanna, che io adoro. Sono gli amici che vorrei anche nella vita reale. Le loro uscite mi hanno sempre strappato più di un sorriso. Meravigliosi.
«Quel topo deve stare per forza sulla tavola?», sento brontolare da mio fratello e sollevo il viso. Il rimmel ha macchiato di nero la tovaglia.
«Fred non è un topo!», si risente Jo. «È un porcellino d’india».
«Comunque un roditore che sta mangiando i biscotti dal vassoio».
«Sono dietetici. Senza zucchero!», lo rassicura Johanna, credendo che Lake si preoccupi per la salute di Fred.
«Il tuo topo sta mangiando i nostri biscotti dal nostro vassoio», le ribadisce Lake scandendo bene ogni parola.”
Il POV è doppio, quindi la narrazione spetta a entrambi i punti di vista, quello di Sunday e quello di Birkir, e offre degli ottimi spunti. Li ho visti soffrire, gioire, crescere e innamorarsi in maniera graduale, e alla fine della lettura ho detto arrivederci a due amici. So che potete comprendere questa mia sensazione. La scrittura di Cinzia La Commare è buona, dettagliata dove serve, tagliente nei botta e risposta. La mia valutazione per “La metà imperfetta” dunque, è positiva.
“Ci sono cose che forse perfette non lo saranno mai. Ma il loro bello risiede proprio in questo.”
Alessia Garbo

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