A volte il rumore del mare è tutto ciò di cui abbiamo bisogno. A volte la luce delle stelle è l’unica necessaria a guidare il nostro destino. A volte “La ragazza del faro” è l’unica che abbiamo bisogno di capire.
Titolo: La ragazza del faro
Autore: Alessia Coppola
Editore: Newton Compton
Genere: Narrativa
Data di pubblicazione: 9 Maggio 2019
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Trama:
C’è un’isola avvolta dai segreti e dall’abbraccio delle onde, l’Isola dei Gigli di Mare. Tra quelle sponde si snodano le vicende di Luna, una giovane dal passato tormentato e un futuro riposto nelle stelle. La vita di Luna cambia all’improvviso quando dal mare arriva una misteriosa scatola, all’interno della quale si trova una fotografa che la ritrae da bambina insieme a sua madre, scomparsa prematuramente quando aveva sei anni. Chi ha scattato la foto? Da dove è arrivata?
Luna inizia a interrogarsi sul ritrovamento. Chiede persino alle stelle, che studia dall’infanzia, incoraggiata da suo zio, il guardiano del faro. Quando la ragazza sembra perdere le speranze, sull’isola arriva qualcuno che le offre tutte le risposte: Hermes, un giovane fotografo giunto per scoprire le bellezze del posto e immortalarle per la rivista per cui lavora. Perché Hermes è legato al suo passato, alla fotografa portata dal mare. Ma nasconde anche un segreto che potrà ostacolare il tenero sentimento nato tra loro…
Recensione:
“ Ho sognato di te come si sogna
degli oceani nel deserto.”
Una delle cose più difficili per uno scrittore, a mio parere, non è trovare una buona storia. Non è scrivere grammaticalmente corretto, senza orrori ortografici e di sintassi. Questo è niente, in confronto a permettere ai tuoi lettori di “vedere”. Permettere loro di vedere ciò che vedi. Di trasmettere i sentimenti, la luce, le ombre. Far sentire loro ciò che provi tu.
Durante gli anni ho letto davvero molti libri, alcuni così ben scritti da lasciarmi senza parole, ma che non mi permettevano di sentire. Una bella storia, ben raccontata, ma senza nulla dietro. È il caso di “La ragazza del faro” di Alessia Coppola? No, assolutamente no.
Il mare, che mi ricorda quello che ho lasciato nella mia Sicilia, è il fulcro dell’intero romanzo. Leggendo riuscivo a sentire quasi l’odore di salsedine solleticarmi le narici, e il suono delle onde farmi compagnia mentre mi perdevo tra quelle pagine. Sono sempre stata legata al mare, meno alle stelle così difficili da vedere con l’inquinamento luminoso che vige praticamente in ogni parte del mondo, eppure mi sono sentita vicina a Luna, la protagonista del libro.
Luna, che è così eterea da non sembrare di questo mondo, ma più un essere sceso dal cielo e nato dal mare. Luna, con gli occhi sempre rivolti verso le stelle per cercare quella che per lei è la più importante, la stella senza nome. Ed Hermes, quel ragazzo dagli occhi verdi e l’animo d’artista, colui che riesce a fermare il tempo in uno scatto, in grado di far innamorare una ragazza che pensava che nulla sarebbe stato in grado di svegliare ancora una volta il suo cuore.
“ E l’aveva trovata.
La ragazza del faro sarebbe stata
la sua guida.”
La ragazza del faro è un libro magico. Non sono solo parole, non è soltanto mare e stelle. Il destino è la guida, un cerchio che si apre e poi si chiude. Un segreto che finalmente riemerge, riprendendo il respiro. È lacrime, dolore, ma anche amore, dolcezza, meraviglia.
Un libro in grado di farti vedere il mare del Salento, l’isola del Giglio, con i suoi fiori a renderla come un sogno. Una fiaba dalla prima all’ultima pagina, senza alcun punto di rottura. Il capitolo conclusivo, poi, è pura poesia.
“ E dal battello che porta all’isola dei gigli
di mare mi sembra ancora che ci sia lei ad
aspettarmi, per raccontarmi del suo amore.
Sconfinato come il mare.”
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Ambra Ferraro.