La vita di noi mamme è molto soft, talmente soft da non farci mancare la fase bugie. Eh si! Mamme prima o poi ci ritroveremo davanti a qualche piccola bugia detta dai nostri figli.
Tutto sta nel non reagire in maniera catastrofica.
Di solito le prime “bugie” vengono dette intorno ai tre anni – oddio chiamarle bugie è un parolone – a questa età i bambini non conoscono ancora la differenza tra realtà e fantasia e quindi le loro bugie sono storielle. Esempio: mio figlio puntualmente prende il mio kindle e lo nasconde nel suo cassetto dei giochi. Alla mia domanda: “Amore dov’è il kindle di mamma?”, e qui abbiamo una vasta scelta di risposte: l’ha rubato Masha, il drago sputa fuoco l’ha bruciato, Topolino l’ha prestato a Minnie, l’ha preso papà, è a casa dei nonni in Puglia. Vi assicuro che ogni giorno la trama della storia è meglio di tutte le puntate di Beautiful messe insieme eh!
Scorrazzando per il web, ho notato come molti psicologi e pedagogisti sono d’accordo su una cosa: le bugie non vanno punite ma rimproverate.
Se ad ogni bugia puniamo, nei nostri piccoli scatterà una sorta di reazione a catena; continueranno a dire bugie per non essere puniti, logicamente. Quindi è consigliabile non farlo!
In età scolare le bugie assumano diverso valore. I nostri bambini potranno mentire per difendere un amichetto, per fare bella figura con gli altri, per non deludere un genitore. Con le bugie loro cercano la loro indipendenza, il loro modo di ragionare con la propria testa.
Quindi cari genitori non allarmiamoci quando i nostri figli dicono una bugia, anzi, cerchiamo il dialogo così da far capire ai nostri figli che forse quello che dicono non è del tutto esatto.
Tutti quanti abbiamo detto una bugia a fin di bene, anzi io direi che noi adulti diciamo delle piccole bugie bianche, e siamo ancora vivi e vegeti.
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