La maggior parte di noi, ormai, segue con maggiore attenzione e trasporto gli Oscar, nonostante la distanza temporale consenta di seguire entrambi con attento interesse. Ma può essere solo la modalità di distribuzione che riesce ad attirare una utenza maggiore?
La moda, il gossip, i vip, tutti argomenti che vengono seguiti in misura pressocché uguale, a partire dalle sfilate sul red carpet e dalle sempre presenti dichiarazioni che incorniciano eventi di tale spessore. E i film? Forse il festival di Venezia è più indirizzato ai cinefili per la sua forma, per il suo essere una mostra di inediti, a differenza degli Oscar, per esempio, dove si premiano film che nella maggior parte dei casi abbiamo visto al cinema, o forse la differenza sta proprio nei contenuti. Sembra chiaro già a partire dalle pesanti critiche che ha ricevuto quest’anno in seguito all’assegnazione del leone d’oro. A vincerlo Lav Diaz con il film The Woman Who Left. Le critiche? Troppo lungo, troppo in bianco e nero, troppo elitario. Ma in sostanza, di cosa parla? The Woman Who Left, noto con il titolo originale di Ang Babaeng Humayo è un film drammatico in filippino, parla di “una donna che ha lasciato”, una donna che ha abbandonato la propria vita a causa di un’ingiustizia. Horacia, la protagonista, viene incarcerata per un crimine che non ha commesso e dentro al carcere tenterà di mettersi al servizio degli altri grazie al mestiere che faceva quando era in libertà: l’insegnante. Tenterà di seguire le donne e i loro bambini fino a quando una confessione inaspettata la libererà. Si presenterà il vero colpevole del crimine che l’ha costretta per 30 anni in carcere. La domanda sorge spontanea. Come farà Horacia a recuperare il tempo perduto?
Il film è stato criticato perché non sembra rispecchiare quei canoni che lo avvicinano all’utenza contemporanea e dunque di elevarsi ad elitario quasi volutamente. La domanda è: sono loro che devono assecondare il tempo che cambia o siamo noi che dovremmo riscoprire il valore artistico del cinema di “qualche” anno fa?E in effetti un problema è evidente. Gli italiani in concorso hanno fallito miseramente. Tra i vincitori Animali Notturni di Tom Fors con il Gran premio della giuria, Jean-Paul Belmondo con il Leone d’Oro alla carriera, Jerzy Skolimowski Leone d’Oro alla carriera, la bella e talentuosa Emma Stone con Coppa Volpi alla migliore interpretazione femminile in La la Land, Martina Parenti, Terrence Malick e Massimo D’Anolfi il Green Drop Award, Paula Beer il Premio Marcello Mastroianni e infine la nostra italiana Federica Di Giacomo ha vinto il premio Orizzonti per il miglior film documentario con Liberami. Leggete, guardate, riflettete e traete le vostre conclusioni.
Alessia Di Maria