Manca solo un mese a Natale, oggi questo pensiero passerà nella testa di molti di noi.
Che Natale sarà?
Me lo sto chiedendo quasi ogni giorno. Ogni volta che sento i notiziari.
Alla fine sarà il solito Natale. Le famiglie si riuniranno attorno allo stesso tavolo, tra risate e ricette della tradizione Italiana daranno vita alla solita cena della vigilia. Poco prima della mezzanotte i più credenti si recheranno in chiesa in attesa delle campane che suoneranno a festa.
Il giorno seguente i bambini si alzeranno presto, non possono più attendere… devono scoprire se Babbo Natale è passato anche quest’anno. Se ha letto la letterina che gli hanno inviato.
Alcuni partiranno per le vacanze, magari sulla neve.
Il solito Natale Italiano.
Io quest’anno farò alcune di queste cose, come sempre.
In realtà questo Natale non è affatto il solito Natale. Si distinguerà da tutti gli altri, purtroppo.
Questo è il Natale del dopo Parigi. Il Natale dell’attentato e delle lacrime per tutti coloro che in una notte che doveva essere spensierata, hanno perso la vita.
E’ il Natale delle Bombe. Degli ostaggi e dei morti in Mali e a Tunisi.
Il Natale del Belgio sotto allarme. Come tutti noi.
Questo non potremo mai dimenticarlo, ma comunque andremo avanti. Mangeremo il pandoro, o il panettone. Scarteremo i regali, e scatteremo foto dove saremo sorridenti.
Perché è giusto così.
Perché non dobbiamo arrenderci.
Perché i bambini hanno ancora il diritto di sognare, non devono perderlo mai.
Non dobbiamo perderlo mai!