Buongiorno e buon venerdì a tutti.
Oggi nel nostro salotto virtuale abbiamo il piacere di ospitare la scrittrice Emily Pigozzi.
E’ già stata con noi, ma è sempre un piacere scambiare qualche chiacchiera con lei.
D: Prima di tutto benvenuta sul nostro sito, parto subito con la prima domanda.
Qual è stata la primissima cosa che hai scritto? L’hai fatta leggere a qualcuno o è rimasta in un cassetto?
R: Ciao! Felice di essere tornata sul vostro sito. La prima cosa che ho scritto…una poesia, senza dubbio, e la feci leggere a un mio insegnante di musica. Ricordo che provai una grande emozione nel capire che gli piaceva davvero!
D: C’è un romanzo al quale ti senti più legata? Perché?
R: Ovvio: tutti, perché tutti sono nati dal mio cuore, dalla mia fantasia, mi hanno dato emozioni e anche arrabbiature! “Un qualunque respiro”, il primo, è molto personale mentre “Il posto del mio cuore”, l’ultimo pubblicato, è una storia che racchiude tanti piccoli tasselli di memoria, e per me è molto importante.
D: Quali sono secondo te i pro e i contro dell’essere una scrittrice, dell’avere questa passione?
R: I pro: la capacità di sognare, di vedere oltre, di custodire piccoli particolari, memorie altrui, punti di vista…quello di vivere tante storie, tante emozioni. Contro: poca comprensione da chi ci circonda, e l’essere spesso presi poco sul serio.
D: Quando scrivi ti identifichi nei protagonisti o li vedi come spettatrice al di fuori dalla scena?
R: Dipende dal personaggio: di solito cerco di dotarli di un pensiero che non sia necessariamente il mio, ma metterci qualcosa di sé capita: in un certo senso è inevitabile.
D: Preferisci scrivere in terza persona o in prima persona? Passato o presente?
R: In prima persona. Amo il fluire di pensieri del protagonista, il suo raccontarsi, il suo mettersi a nudo. La terza persona regala una visione più ampia, ma preferisco la prima. Anche i tempi li alterno, a seconda della storia e di come decido di raccontarla.
D: Che opinione hai del self-publishing e di chi si autopubblica?
R: Di persone molto dinamiche, che non aspettano che qualcuno regali loro un’occasione, ma se la creano. Anche io vorrei presto mettermi alla prova in questo senso: credo che lo scrittore ibrido, a metà via tra la casa editrice e il self, sia un’ottima strada.
D: Hai mai affrontato il famoso blocco dello scrittore? Come lo hai superato?
R: Ho avuto una sorta di blocco, ed è durato molto: in un periodo, ho smesso di scrivere poesie come avevo sempre fatto ma avevo timore della narrativa, che avevo affrontato solo con un lavoro rimasto nel cassetto. Poi ho liberato questa paura, e le idee sono venute via via, come trascinate l’una dall’altra.
D: L’ultimo libro che hai pubblicato? Com’è nata la storia?
R: “Il posto del mio cuore” è il mio ultimo libro pubblicato, sia in ebook che in cartaceo: è una storia molto femminile molto forte, e deriva da tanti piccoli tasselli di vita, persone incredibili che ho veramente conosciuto che si fondono a una protagonista che ho cercato di rendere intensa, imperfetta e moderna, sebbene il romanzo sia ambientato nel secolo scorso. Ho voluto parlare di un’Italia vicina ma già passata, di esperienze di vita, e ovviamente di grandi amori, in varie declinazioni. E’ un romanzo quasi corale, ricco di personaggi curiosi e colorati, alla ricerca della felicità.
D: Hai già in programma nuove storie da scrivere? Prossime pubblicazioni?
R: Sono al lavoro su un paio di progetti, uno quasi certamente in self. Saranno ancora storie nelle varie sfumature del rosa, molto femminili.
D: C’è qualcosa che vuoi dire a chi leggerà questa intervista?
R: Spero che qualcosa, una scintilla di curiosità, lo spinga a leggermi, e magari a parlarne proprio con me! Aspetto sempre buoni consigli.
D: Ultima domanda: cosa auguri a te stessa per il futuro?
R: L’amore, ovviamente. Di amore non ne abbiamo mai abbastanza.
Grazie per aver dedicato il tuo tempo a questa intervista. Tratto Rosa.
Grazie a voi per avermi ascoltata! A presto
Grazie per la chiacchierata 🙂
Grazie a te <3