Malintesi, supposizioni, caos totale. Una commedia che sprigiona ilarità pagina dopo pagina.

Titolo: Miss Billy
Autrice: Eleanor H. Porter
Pagine: 311
Prezzo: € 3.99 in versione Ebook; € 14,90 per la versione cartacea.
Data di uscita: 21 Febbraio 2019
Link d’acquisto: Amazon

 Trama:

William Henshaw ha quarant’anni, è vedovo e vive in una grande villa insieme ai suoi fratelli minori, entrambi scapoli impenitenti: il gelido e sarcastico Cyril, pianista di fama internazionale, e Bertram, scapestrato pittore ribelle.

La loro vita scorre tranquilla e appagante, finché William non riceve una lettera: Billy, il figlio mai conosciuto di un caro amico d’infanzia, è rimasto orfano. Ha bisogno di un posto dove stare e di una famiglia, e l’unica persona a cui può rivolgersi è proprio William, l’uomo al quale deve il suo nome.

William Henshaw non può rifiutare una così accorata e straziante richiesta d’aiuto, soprattutto se arriva dal figlio del suo caro amico ormai morto. Non resta allora che avvertire Cyril e Bertram e preparare le stanze per l’arrivo di Billy.

C’è solo un piccolo problema: nessuno di loro ha ancora capito che Billy, in realtà, è una ragazza.

«Chi non avrebbe pensato che fosse un ragazzo?» s’intromise Cyril. «Si chiama Billy! Riesci a dirmi per quale motivo un uomo sano di mente chiamerebbe una ragazza Billy?»

Eleanor H. Porter, già acclamata autrice di Pollyanna, disegna dei personaggi forti e indimenticabili, in una commedia degli equivoci romantica e frizzante, che sorprende e si legge d’un fiato.

Recensione:

Non avrei mai pensato che a distanza di molti anni avrei avuto l’occasione di leggere qualcosa scritto dall’autrice di Pollyanna, una delle storie che mi ha accompagnato durante la mia tenera età. Immaginate quindi la sorpresa quando mi è stato consegnato questo romanzo da recensire in anteprima. Sorpresa che si è rivelata piacevole, aggiungerei.

Questa ragazza diciottenne, rimasta totalmente orfana, dopo che anche sua zia è morta, si ritrova a non aver più nessuno che l’accudisca, tranne forse un vecchio amico di suo padre: William Henshaw, chiamato appunto Billy da quest’ultimo.

William, ora vedovo, è il primogenito di tre fratelli, con i quali condivide la casa, denominata “torta” perché suddivisa in diversi piani, proprio come una torta lo è in strati. Ogni fratello vive in un piano separato e ognuno di loro ha le sue abitudini, le sue passioni e le sue avversioni.

Ma quando troveranno me, cioè il mio strato, saranno ancora più confusi. Vedi, a me piacciono i cuscini e la comodità, e ne ho ovunque. E mi piacciono un sacco di altre cose. Le mie stanze non appartengono a quel monaco neppure un po’. E quindi>> avrebbe spiegato Bertram allegramente, “questo è il motivo per cui chiamo tutto questo La Torta.”

I tre uomini sono piuttosto scioccati quando arriva la lettera di Billy, dove chiede a William di poter venire a vivere con lui. Ovviamente si sente onorato che il suo miglior amico abbia dato lo stesso suo nome a suo figlio, e accetta molto volentieri di ospitarlo in casa propria, a differenza di Bertram e Cyril, convinti invece che sarà solo fonte di fastidio.

Nell’attesa, sentì un curioso calore nel cuore. Il suo omonimo, il figlio di Walter Neilson, stava arrivando per incontrarlo; un povero orfano che si era rivolto a lui, a lui!, nonostante tutte le persone del mondo.

Ma c’è un problema! Billy non menziona nella lettera la sua età, tanto meno il fatto che sia una ragazza. Inoltre precisa che arriverà assieme a Fegato. Fegato? Nome piuttosto particolare e che sicuramente non aiuta i fratelli nella loro decisione. Sarà forse un cane? Un pappagallo? Una scimmia? Ma soprattutto, sarà anche lui il benvenuto? Immaginate la loro sorpresa quando scopriranno le vere identità di questi due singolari personaggi.

“Dimmi, cosa supponi sia questo Fegato?”
“Un cane, forse”, suggerì William.
“Bè, a giudicare dal nome>> mormorò Bertram, “potrebbe darsi che Fegato non sia così semplice da controllare. Ma magari non è neppure un cane. Sembra più un pappagallo, secondo me”

Una volta scoperto che Billy è a tutti gli effetti una giovane ragazza, entra in scena la zia Hannah, conosciuta meglio come signora Stetson, e che prenderà Billy sotto le sue ali per formarla e seguirla nella sua nuova avventura. Per lei e per il resto degli inquilini della Torta, Billy si dimostrerà essere una boccata d’aria fresca, quel tipo di scompiglio che serviva in una casa ormai lasciata per troppo tempo in mano a una routine piatta e senza vita.

Quando tutto però sembra procedere per il meglio, ecco che le carte si mescolano, dando un ulteriore scossone alla storia. Kate, sorella di William, Bertram e Cyril, non approvando che una ragazza viva con tre uomini, farà di tutto affinché Billy se ne vada.

Che cosa le dirà? E come reagiranno i fratelli?

Quando Billy, a distanza di anni, farà ritorno in quella casa, cosa scopre riguardo a ciascuno di loro? E l’ulteriore indifferenza di Kate, che conseguenze potranno mai avere?

Mi sono immersa completamente nell’avventura di Billy, lasciandomi avvolgere dalla scrittura frizzante e divertente di Eleanor. Sì, a volte il personaggio di Billy risulta un po’ acerbo e alcuni salti temporali inaspettati ti lasciano perplessa, ma nel complesso è una storia piacevole da leggere, perfetta per concludere una giornata non altrettanto bella. I vari “incidenti” che succedono man mano ti portano a vivere situazioni comiche, stuzzicando così la curiosità e facendoti sorridere.

Se quello che cercate è una lettura leggera, che vi strappi una risata e che non vi impegni molto, Miss Billy è il romanzo che fa per voi e, se come me, amate tuffarvi nelle pagine prima di addormentarvi, è garantito che le tensioni accumulate nell’arco della giornata spariranno e chiuderete gli occhi con le labbra all’insù.

 

 

Deborah Ceccato

3 Comments on “Recensione: “Miss Billy” di Eleanor H. Porter – Cignonero Edizioni”

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