Che nome ha quella sensazione ferma che sentiamo quando al tg passa la notizia di un disastro naturale? Impotenza. Perché la natura non solo non si vince, ma non si sfida. E chi ci prova, prima o poi, cade in battaglia.

Resta con me con Shailene Woodley e Sam Claflin, è l’ennesima pellicola cinematografica firmata dal regista islandese Baltasar Kormákur che pare abbia estremamente a cuore l’argomento. Il precedente film, Everest, affrontava una simile situazione, fondando la sua veridicità in una storia vera, rivisitata in occasione del film. E quale sarebbe la colpa dell’uomo se non la hybris nella quale ciclicamente cade senza imparare la lezione?

Questa volta ci sono Tami (Shailene Woodley), una donna senza radici e Richard  (Sam Claflin), un uomo che pensa di poter sfidare l’immensità dell’oceano, sempre da solo. Il caso vorrà la compagnia della ragazza in occasione di un lavoro assegnato a Richard. I due dovranno consegnare una lussuosa barca a vela a San Diego, città natale di Tami, che si era allontanata da quel luogo volontariamente, da anni.

In Resta con me quel mare che, però, ha sempre dato sicurezza a Richard che quasi sembra guidare Tami in questa avventura, si manifesta nella sua imprevedibilità. Una tempesta li travolge e Tami, prima guidata, diventa guida improvvisata di questo viaggio incredibile. Con il suo amato in fin di vita e neppure una vaga idea su come si possa gestire una barca, una navigazione, un imprevisto simile, deve farsi carico di tutto.

Amore, sopravvivenza, natura, Resta con me è una storia vera che offre tanti interessanti spunti di riflessione, guidati dal regista che questa volta non può scrivere una storia, perché già scritta, am può guidarci all’interpretazione di essa.

Cosa accadrà a Tami e Richard? Come affronteranno la situazione? Non ci resta che andare al cinema a scoprirlo. Resta con me dal 29 agosto nelle sale cinematografiche italiane!

Alessia Di Maria

 

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