Come già detto nell’articolo precedente Halloween non è tra le mie feste preferite, ma arriverà un giorno in cui Emanuele mi farà delle domande e dovrò spiegargli in modo semplice che tipo di festa è, da dove nasce e come si festeggia.
Halloween viene festeggiato il 31 ottobre ed è una festa di origine celtica, ma ha preso piede negli Stati Uniti per la sue caratteristiche horror. Ora è una festa tipicamente commerciale e la conosciamo in Italia sopratutto per questo.
Nel mondo ci sono vari modi di festeggiare “la notte dei fantasmi”, e in realtà le tradizioni nel mondo mi affascinano molto.
Una delle caratteristiche è la simbologia legata alla morte, ma non credo sia il modo giusto di spiegarlo ai bambini. Una volta capito da cosa e da dove deriva questa festa sta a noi decidere se volerla festeggiare e in che modo.
Nella mia città non si vedono tantissimi bimbi andare in giro per le case, ma se bussano alla mia porta trovano sempre una merendina o un cioccolatino. Se loro si divertono per me va bene, l’importante è che questa festa rimanga un gioco.
Ma perché i bambini chiedono “dolcetto o scherzetto?”.
In America lo “scherzetto” nasce come una vera e propria minaccia nei confronti del padrone di casa che non offre ai passanti un dolcetto.
La maschera invece nasce da leggende medioevali dove, i mendicanti, vestiti di stracci chiedevano l’elemosina di casa in casa.
Le tradizioni cambiano di casa in casa, a seconda di come il genitore spiega al proprio figlio l’origine di questa festa. Non sono per le bugie. Sicuramente quando Emanuele sarà più grande gli verrà spiegato cos’è e come si festeggia in altri paesi e anche nella nostra tradizione sarda.
L’anno scorso una parrocchia della mia città ha organizzato una serata diversa il 31 ottobre. I bambini andavano di casa in casa, sì, ma non a chiedere dolcetti per loro, bensì a chiedere viveri per le persone che purtroppo non hanno la loro stessa fortuna. Ho trovato l’iniziativa speciale, un buon modo per sensibilizzare il bambino e dare un’alternativa a chi non ama halloween ma non vuole escludere la possibilità di farlo “festeggiare” ai propri bambini.
In realtà Emanuele è ancora molto piccolo, quindi ho qualche anno per pensare a come proporgliela. Mi farebbe piacere sentire le vostre opinioni e sapere come e se vi siete posti il problema di dare un’alternativa ai vostri figli.
Un abbraccio.
Valentina
La porto a Lucca Comics vestita da principessa Disney 😜
Tu da cosa ti vesti!
In realtà pensavo di vestirmi da allenatrice Pokèmon e lei da Pikachu, ma poi ho pensato che è ancora troppo piccola per una fiera così caotica, perciò a casa con i nonni 😛
Qui fanno qualche evento in centro città (bimbi truccati e zombie che passeggiano). Mi piacerebbe portarli in giro a chiedere i dolcetti, ma la gente non apre… e non apre neppure durante il carnevale, perciò non dipende dal fatto che non è una festa “nostra”. Per me se una festa è una scusa per stare insieme è sempre benvenuta. Comunque le zucche, le candele, andare in cimitero a “salutare” i morti sono cose che faceva anche mia mamma: quasi 60 anni fa. 🙂
Qui a Torino fanno un tour nella Torino magica dei sotterranei. Si fa a piedi e nel passaggio ci saranno attori che faranno scherzi e cose del genere. Spero di non trovarmi in un film Horror!! Ovviamente tutti rigorosamente vestiti 😁
Io sono in America 🇺🇸. Ogni anno con mia figlia andiamo di casa in casa a chiedere i dolcetti. In genere va con qualche amica. Nella sua scuola organizzano una parata dove i bambini sfilano in costume.
Io vorrei portarlo a fare dolcetto o scherzetto, ma qui è ancora un’usanza poco in voga. Non vorrei che non ci aprisse nessuno 😫