Di primo acchito, il nome di Jennifer Shahade potrebbe non dire molto alla maggior parte di noi. Eppure, nel campo degli sport mentali questa donna è una vera e propria icona. Giocatrice professionista di scacchi e di poker, commentatrice e scrittrice statunitense, negli anni si è distinta per sfolgoranti successi in più campi: è stata membro della squadra olimpica femminile di scacchi degli Stati Uniti d’America, due volte campionessa nazionale. Campionessa di poker ai più alti livelli, ha scritto vari libri e si è impegnata in varie battaglie per la parità di genere nel mondo dello sport, e non solo. Vediamo più da vicino la sorprendente storia di Jennifer Shahade, regina degli sport mentali e attivista.

Jennifer Shahade è nata il 31 dicembre del 1980, a Filadelfia, in Pennsylvania. Suo padre è Mike Shahade, maestro di scacchi cristiano libanese. Sua madre, Sally Solomon, è stata un’eminente professoressa di chimica presso la Drexel University di Filadelfia. Dal loro matrimonio il 22 dicembre del 1978 è nato Greg Shahade, anch’egli oggi maestro internazionale di scacchi e campione pluripremiato. Due anni dopo è nata Jennifer, che a soli 18 anni diventerà la prima donna vincitrice degli US Junior Open di sacchi. Nel 2002 è stata poi premiata come campionessa di scacchi femminile degli Stati Uniti d’America a Seattle (Washington). L’anno successivo ha ottenuto il titolo di International Master e nel 2004 ha vinto nuovamente l’US Women’s Chess Championship. Inoltre, si è laureata in lettura comparata alla New York University. Ha pubblicato diversi scritti, apparsi su testate come LA Times, New York Times, Chess Life, Games Magazine e New In Chess. È stata caporedattrice web del sito internet della United States Chess Federation. Nel 2005 ha pubblicato il suo primo libro “Chess Bitch: Women in the Ultimate Intellectual Sport” per i tipi di Siles Press. Due anni dopo ha contribuito a fondare un’organizzazione no profit dedicata agli scacchi con il nome di “9 Queens”. Lo scopo è stato quello di avvicinare ragazze e categorie svantaggiate a questo gioco. 

Dopo tanti successi in campo scacchistico, Jennifer Shahade ha deciso di allargare i suoi orizzonti competendo a livello professionale anche come giocatrice di poker. Nel 2014 è stata nominata MindSports Ambassador per PokerStars. Il 9 dicembre dello stesso anno si è guadagnata la vittoria al primo evento High Roller dell’Open-face Chinese poker (OFCP), portando a casa un premio di ben 100.000€. La campionessa è stata anche ospite di un podcast dedicato al poker, intitolato GRID, prodotto in collaborazione con suo marito, Daniel Meirom, produttore cinematografico e film-maker statunitense.

Oggi Jennifer Shahade è membro del Team Pro PokerStars, e non solo. Più volte ha preso parte a eventi nell’ambito del PokerStars Women’s Day, discutendo del ruolo delle donne all’interno del mondo del poker. La questione di genere è sentitissima nel settore e lei si è sempre battuta per avvicinare nuove giocatrici al poker, soprattutto a livello professionale. Effettivamente, negli ultimi anni si è registrato un crescente interesse femminile al mondo del gioco a ogni livello, sia online, che agli eventi live. In questo contesto si sono affermate sempre più donne, a dispetto del pregiudizio e degli stereotipi di genere, che hanno portato a vedere il poker come un mondo eminentemente maschile. È il caso di personaggi come Vanessa Selbst, la giocatrice di poker più vincente di tutti i tempi, con oltre 11 milioni di dollari vinti durante la sua carriera. Celebre anche Kathy Liebert, che ha portato a casa più di 6 milioni di dollari, vincendo anche un braccialetto alle World Series of Poker. E i nomi da fare sono molti di più: Liv Boeree, Vanessa Rousso, Jennifer Harman, e molti altri ancora. Le donne hanno grande talento al tavolo verde, i fatti lo dimostrano. Come però hanno fatto notare diverse intellettuali e attiviste femministe, il grosso gap con il mondo maschile sta nel fatto che numericamente le donne che si avvicinano agli sport mentali sono poche. Di conseguenza, a vincere saranno molte meno. Ci sono molti pregiudizi e reticenti, gli scacchi e il poker non sono visti come “cose da ragazze”. Serie TV come “La Regina degli Scacchi” (The Queen’s Gambit) hanno portato un cambiamento significativo dal punto di vista della percezione culturale di questo tipo di competizione. La strada, per molti versi, è ancora parecchio lunga, ma le cose stanno cambiando. Il successo di Jennifer Shahade e il suo impegno avvicinare sempre più ragazze alla scacchiera e al tavolo verde stanno dando i loro frutti.

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