Buongiorno trattine sportive oggi voglio farvi ridere proponendovi una serie di strani casi di abbinamenti cognome- numero di maglia avvenuti in questi anni in alcune squadre di calcio italiane ed estere. Ma sarà davvero stata colpa del caso?
Iniziamo con Stefano Sensi, oggi centrocampista del Sassuolo, che durante gli anni in cui ha militato nel Cesena portava sulla schiena il numero 5. Quando è stato presentato la motivazione ufficiale è stata la sua data di nascita, ovvero il 5 agosto 1995, ma sarà davvero così? Oppure società e calciatore hanno pensato ad un modo carino e divertente per farlo ricordare ai tifosi?
Beh, direi che questa foto di Fabio Gatti parla da sola. Il giocatore, dopo aver debuttato in serie A col numero 14, decise di cambiare e prendere il 44 quando entrò nella rosa del Perugia. Inutile dire che fra i cori cantati allo stadio, il suo suonava molto familiare agli adulti, ma soprattutto ai bambini: “Quarantaquattro gatti, in fila per sei col resto di due, si unirono compatti, in fila per sei col resto di due, coi baffi allineati, in fila per sei col resto di due …”
Carinissima invece la storia dietro alla maglia numero 14 di Marco Fortin. Il calciatore, che indossa da sempre il numero quattordici, ha spiegato che il tutto è legato alla pronuncia inglese del numero stesso: fourteen – fortin. Oltretutto Fortin lo considera il suo numero fortunato, perciò non intende cambiarlo per niente al mondo.
La maglia numero 7 della Lazio quest’anno è andata al giocatore Luís Carlos Almeida da Cunha, noto come Nani. Eh sì, avete letto bene: 7 Nani! Anche se la pronuncia è diversa dalla grafia e il nome dei nani in portoghese sarebbe anões, il richiamo alla favola dei fratelli Grimm diventata famosa grazie alla Disney, è fortissimo. Un po’ di magia in serie A non guasta mai…
Hicham Zerouali, calciatore marocchino morto nel 2004, ha portato la maglia con lo strano numero 0 in assonanza col suo cognome, durante il periodo in cui giocò per l’Aberdeen. Ma, mentre gli altri giocatori sono stati fortunati e hanno potuto mantenere il numero, la federazione scozzese decise di cambiarglielo con uno più consono.
A parte questi strani casi, voluti o meno, nel calcio italiano abbiamo moltissimi altri nomi “particolari”: Simone Verdi, attaccante del Bologna, che porta il cognome del compositore italiano per eccellenza; Kevin Lasagna, che gioca nell’Udinese come attaccante, dal cognome “fragrante”; Vitor Hugo, difensore della Fiorentina, a cui manca una C per una precisa omonimia con il padre del Romanticismo; Michele Canini, che difende con i “denti” l’area del Cagliari.
Spero che da oggi guarderete anche voi con curiosità i cognomi e i numeri stampati dietro le maglie dei calciatori o degli sportivi in generale. Anzi, ne conoscete qualcuno? Scrivetecelo nei commenti!
A venerdì prossimo!
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Gioia