Avete mai sentito parlare di Namazu? Il pesce dei terremoti che scuote il Giappone.

Namazu vive sotto l’arcipelago giapponese sotto la sorveglianza del Dio Kashima. Emily Itami ne ha scritto sul suo romanzo “Ballata malinconica di un vita perfetta” come di una credenza tra le più radicate in Giappone, dove viene spesso rappresentata in varie forme d’arte, come le stampe ukiyo-e del periodo Edo. Queste illustrazioni, conosciute come namazu-e, raffigurano il dio Kashima che sottomette il pesce gatto con una spada o una pietra sacra.

Cosa dice la leggenda di Namazu e del Dio Kashima:

Il Giappone, situato al confine tra due placche tettoniche, è noto per la sua intensa attività sismica e vulcanica, che causa frequenti e talvolta catastrofici terremoti. Nonostante le rigorose misure di sicurezza, la popolazione giapponese vive con una costante preoccupazione per le scosse. La leggenda del pesce gatto Namazu e del dio Kashima nasce proprio da questa realtà: è una spiegazione non scientifica che i giapponesi hanno adottato per giustificare un sottosuolo così irrequieto.

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Al di sotto della crosta del Giappone vive una creatura mitologica: Namazu, il pesce dei terremoti

Secondo la mitologia giapponese, i continui terremoti non sono imputabili a nessun altro che al pesce gatto Namazu. Un pesce gatto dalle dimensioni ragguardevoli, per la verità, con una vigorosa e lunga coda che non si risparmi di agitare, causando vibrazioni e tsunami potenzialmente distruttivi,  se non fosse che il dio del tuono Kashima lo tiene a bada. Namazu dunque vive parecchi metri sottoterra, nel fango, legato a una pesante pietra controllata dal dio Kashima, che ne limita i movimenti e dalla quale tenta di liberarsi ogni volta che la divinità del tuono si distrae un secondo, dando poderosi colpi di coda causa di vibrazioni più o meno violente in superficie. 

Il mito di Namazu si è affermato nel 1855, quando un terribile terremoto colpì Edo, l’antica Tokyo. Secondo la leggenda, quel giorno il dio Kashima costretto ad allontanarsi dalla sua postazione – chissà cos’avra avuto di importante da fare! – affidò il pesce gatto gigante a un’altra divinità: Ebisu, detto “dio ridente”. L’allegro dio dei pescatori, dei lavoratori, e il guardiano della salute dei bimbi, nonché una delle sette divinità della fortuna, tuttavia non doveva essere molto affidabile!

Un bicchierino di troppo e un colpo di sonno, Ebisu si lasciò sfuggire il pesce gatto da sotto il naso. Namazu, libero da ogni sorveglianza, ne approfittò per dar slancio a tutto il suo estro distruttivo. Nonostante il suo potere devastatore, da quel momento Namazu è venerato come yonaoshi daimyojin (la divintà della riparazione del mondo). Il popolo giapponese, infatti, crede che niente sia  del tutto negativo, neppure lo stesso fenomeno dei terremoti che, come tutti i fenomeni della natura ha il suo motivo di essere. Namuzo ha dunque il compito di “riparare il mondo”, per portarlo verso una maggiore stabilità.

Riferimenti culturali

Dopo il terremoto di Edo comparvero diversi dipinti, raffigurazioni del pesce mitologico dove Namazu regna sempre al centro della scena. Le stampe venivano considerati amuleti di protezione contro le calamità. I namazu-e, ovvero le stampe, vennero poi utilizzati anche come strumenti didattici e per il mantenimento delle tradizioni popolari e delle leggende come quella di Namazu e il dio Kashima.  

La leggenda di Namazu e del dio Kashima offre una prospettiva affascinante sulla cultura giapponese e il modo in cui le credenze popolari possono spiegare fenomeni naturali complessi. Questa storia continua a essere un simbolo della resilienza e della capacità di adattamento del popolo giapponese di fronte alle forze della natura.