“Dimentica le nuvole”: amore e rinascita tra le vette del Trentino
Cinzia La Commare ci invita a un viaggio emotivo con il suo ultimo romanzo, “Dimentica le nuvole”, una storia di amore, perdita e rinascita ambientata nell’incantevole scenario delle Alpi del Trentino. Seguiamo la protagonista Adelaide, una giovane dottoressa che lascia la città per ritrovare se stessa e le sue radici in un paesino tra le montagne, dove antiche rivalità e nuove passioni si intrecciano in un racconto che promette di toccare il cuore e l’anima. Preparati a essere trasportato in un mondo dove le emozioni sono così palpabili che potresti quasi toccarle con mano.
Titolo: Dimentica le nuvole
Autore: Cinzia La Commare
Genere: Contemporary Romance
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Trama:
Un paesino tra le Alpi del Trentino.
Una giovane dottoressa arrivata dalla città, un malgaro scontroso e un’antica rivalità mai risolta. Le leggi dell’amore però non seguono logiche e certe volte non possono essere ignorate…
Recensione:
C’è poco da dire, ormai Cinzia La Commare è una garanzia nel panorama italiano di rosa e dintorni (chi se lo dimentica Kaelan?). E anche questa volta ha fatto centro: di sicuro ha centrato il mio cuore, ancora.
“I ma, avevo imparato, complicano sempre le cose esattamente come i baci.”
Voglio aprire e chiudere una parentesi sul titolo e sulla copertina: perfetti. Riassumono e illustrano con precisione il romanzo che andremo a leggere. Niente di pomposo, nulla è buttato lì a caso, si vede proprio che l’autrice cura il “prodotto” con estrema professionalità. Ma torniamo al libro.
Adele, una ragazza di città, si trasferisce in uno sperduto paesino sulle Alpi per ricoprire temporaneamente il ruolo di medico di base. La sua è un’anima ferita, come quella di Hans, soprannominato dai compaesani il Corvo. I due non potrebbero essere più diversi per educazione, occupazione, istruzione, estrazione sociale e carattere. Sono il giorno e la notte, che non sanno fare a meno di rincorrersi e si incontrano (o scontrano), anche solo per un breve attimo. Un po’ si odiano, dopo si attraggono e infine si respingono.
“Dopo quanto ci eravamo appena detti, non mi sorprendeva affatto che volesse mandarmi via. Lo avevo giudicato e accusato per il modo in cui conduceva la sua vita, così come aveva fatto lui con me per primo, sulla base del niente. Perché era questo quello che sapevamo veramente l’uno dell’altra: niente. Niente a parte che non avremmo mai potuto essere più differenti di così, io e lui. Un po’ come se fossimo due abitanti di due mondi lontani anni luce, finiti a incontrarsi per una serie di improbabili coincidenze.”
E poi c’è Matteo…
Matteo… Meglio lasciar perdere.
“Non avrebbe dovuto avere importanza per me, però mi chiesi lo stesso in che modo mi stessero guardando i suoi occhi. Erano furiosi, indifferenti oppure cos’altro?”
Il racconto spetta interamente ad Adele, che ci conduce nel suo modo dolce e ironico di raccontare la vita attraverso i sentieri tortuosi del cuore, passando per i rapporti familiari e oltrepassando, non senza dolore, le delusioni che tutti inevitabilmente incontriamo. La narrazione è molto fresca, a tratti strappa qualche genuina risata, e di certo non risparmia sull’introspezione della protagonista e sui sentimenti in generale.
Forse esistono diversi tipi di amore, a questo mondo, però sono piuttosto sicura che tra Hans e Adele predomini l’attrazione reciproca, almeno in un primo momento. I due si cercano con ogni millimetro di epidermide disponibile, spasimavo per ogni minima carezza, per ogni minimo contatto fisico, per ogni minima interazione. Secondo me il loro è un amore molto, molto sensuale. E badate, non erotico. C’è differenza. L’ambientazione è descritta nei minimi dettagli, tanto che mi è sembrato di essere lì dentro. Tutto, luoghi, persone, sentire comune, è talmente minuzioso che sarebbe impossibile pensare a Dimentica le nuvole ambientato da un’altra parte.
Un’altra cosa che mi è piaciuta moltissimo è il tono colloquiale di Adele e il suo modo di rivolgersi al lettore. Per farvi un esempio:
“Là attorno era un gran frinire di cicale e grilli, mancavano venti giorni al solstizio d’estate, i turisti avevano incominciato ad arrivare e le attività commerciali ad alzare le serrande. Il paese si stava risvegliando dal lungo torpore, e pure Matteo forse aveva sentito qualcosa svegliarsi. Non siate maliziosi, adesso! Mi riferisco a quella strampalata voglia di fare coppia con qualcuno, che ti prende d’estate.”
Vorrei potervi raccontare molte altre cose ma non posso fare spoiler, quindi vi invito alla lettura di Dimentica le nuvole, certa che prenderà un posto speciale tra i vostri affetti letterari.
Alessia Garbo.
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