Cinzia Giorgio, autrice di “La piccola bottega di Parigi” e di “Amori Reali”, torna con un nuovo romanzo edito da Newton Compton: “I migliori anni”.

Prima di presentarvi la mia recensione del nuovo libro di Cinzia Giorgio, vorrei fare una piccola premessa. Adoro i romanzi storici, tanto che il mio libro preferito è proprio uno storico, di conseguenza quando mi è stata data la possibilità di leggere “I migliori anni”, l’ho fatto non solo con piacere ma anche con molta curiosità. Ogni libro è capace di trasmetterci qualcosa, ma solo i migliori riescono a farsi ricordare per sempre. Vediamo cosa mi ha trasmesso la lettura de “I migliori anni”.

"I migliori anni" di Cinzia Giorgio

Titolo: I migliori anni
Autore: Cinzia Giorgio
Genere: Romanzo storico
Editore: Newton Compton

Trama

Un’appassionante saga familiare. In un’epoca di violenza ha inseguito i suoi sogni e lottato per i suoi sentimenti. La storia di una donna forte e del suo coraggio. La storia, indimenticabile, di una famiglia.

Aprile 1975. A soli quarantotto anni, Matilde Carbiana sta per diventare nonna. Il nipote ha deciso di nascere proprio il giorno del suo compleanno. Eppure, quello che dovrebbe essere un momento di grande gioia pare turbarla. E il turbamento arriva da lontano…

Estate 1943. La cittadina di Venosa è occupata dai nazisti, che terrorizzano gli abitanti. Matilde, giovane e determinata, non ha intenzione di rimanere confinata nella provincia lucana: vuole convincere il padre, viceprefetto della cittadina, a lasciarla andare a Bari per completare gli studi. Fausto Carbiana accetta, ma a patto che la accompagni suo fratello Antonio. A Bari, nella pensione che li ospita, vivono altri studenti, tra cui Gregorio, un giovane medico. L’antipatia iniziale che Matilde nutre per lui si trasforma ben presto in un sentimento profondo. Ma la guerra e gli eventi avversi rischiano di separarli proprio quando hanno capito di non poter più fare a meno l’una dell’altro. Matilde si troverà suo malgrado di fronte a scelte più grandi di lei, che cambieranno per sempre la sua vita. E non soltanto la sua…

Le vicende di una famiglia nell’Italia del Novecento. L’incredibile storia di una donna che porta con sé il ricordo di un grande amore.

Recensione

“Siamo tutti schiavi dei pregiudizi,
hai ragione…”

“I migliori anni” è il primo romanzo che leggo di Cinzia Giorgio. La scrittrice ambienta il romanzo nell’Italia della seconda Guerra Mondiale, raccontando di come la sua stessa famiglia, in particolar modo sua nonna, vive questo difficile periodo.  La storia di Matilde Carbiana e della sua famiglia viene raccontata dalla Giorgio attraverso una linea temporale principale, ossia il 5 aprile 1975, giorno in cui la protagonista sta per conoscere il suo primo nipote, questo evento le provoca delle emozioni molto forti che la portano a ricordare la sua adolescenza e le difficile scelte che ha dovuto prendere. È proprio con una serie di flashback che viene raccontata gran parte della storia. 

Una delle caratteristiche che mi hanno colpito de “i migliori anni”, è stata il modo accurato in cui la scrittrice descrive non solo i sentimenti e le caratteristiche dei personaggi, ma anche gli eventi legati alla seconda Guerra Mondiale. In tutto la lunghezza del romanzo c’è un’attenta cura e descrizione dei periodi storici, che tuttavia tendono a sembrare un po’ pedanti in alcuni punti.

“È sempre questione di tattica: ciò
che chiedi dipende sempre da quando
e come lo chiedi.”  

 Quello della Giorgio è un romanzo dalla forte voce femminile. La protagonista, Matilde, è un personaggio dirompente. Incarna l’ideale della donna di altri tempi, forte, integra e che conosce il proprio valore, di conseguenza nonostante il destino, è padrona delle proprie azioni. Infatti pagina dopo pagina Matilde con i suoi pensieri, le sue decisioni e la sua determinazione si costruisce la vita che sa di meritare, mettendo anche da parte i sentimenti. Proprio questa forte personalità permette alle lettrici di immedesimarsi in Matilde, o almeno di invidiare in lei quella forza d’animo che non tutte abbiamo.

“Rimanere in silenzio a volte è la
forma più potente che abbiamo
di urlare”

Leggendo dei sentimenti e della vita di Matilde Carbiana, non ho potuto fare a meno di sentirmi travolta, in alcune pagine più di altre. È un romanzo potente, non fine a se stesso, ma che veicola un forte messaggio che si installa nel lettore descrizione dopo descrizione.

“La più grande lezione che ho imparato dalla vita è che non si deve forzare nulla: relazioni, amicizie, amori. Non ne vale la pena, perché tutto ciò che deve accadere accadrà, e tutto ciò che non deve accadere non accadrà.”

Traendo le somme, mi sento di dire con certezza che quello di Cinzia Giorgi è uno di quei romanzi che non solo ti trasmette tante emozioni, ma che è destinato a rimanere nel cuore del lettore per molto tempo.

Valutazione a 5 stelle

Marianna Pontone