Di manuali per fare più o meno qualunque cosa sono pieni gli scaffali di tutte le librerie, di casa e non, ma un manuale degli errori non mi era ancora capitato di leggero. Questo vuole essere il nuovo libro di Sara Gazzini, “Tutte le volte che ho detto ti amo”.
Sara Gazzini ha radunato i suoi errori più clamorosi in campo amoroso e li ha portati in libreria grazie ad HarperCollins, rendedoli di dominio pubblico con una narrazione ironica a tratti profonda, che scava nell’anima dell’autrice e arriva a quella del lettore. “Tutte le volte che ho detto ti amo” è un manuale per le donne, perché è alle donne che si rivolge l’autrice, che come lei sono cresciute con Candy Candy e che come quest’ultima sono portate a innamorarsi sempre della persona sbagliata: quella che vorrebbe darti ti più ma non può – chi non ha conosciuto l’uomo “Vorrei ma proprio non posso”? – quella complessata al punto che i complessi sono l’unica cosa che ti lascia, il bugiardo e molti altri esemplari che almeno una volta nella vita tutte – tutte! – abbiamo incontrato.
Titolo: Tutte le volte che ho detto ti amo.
Autore: Sara Gazzini
Genere: Narrativa contemporanea
Editore: HarperCollins
Trama
Un manuale degli sbagli in amore, per provare a non farli più (o almeno a non fare sempre gli stessi).
Per molti di noi, l’amore è il primo pensiero del mattino e l’ultimo della sera. A lui leghiamo i nostri ricordi più indimenticabili, le gioie più grandi, il dolore più nero.
E, per quanto possiamo essere diversi, ci troviamo comunque ad affrontare delle costanti universali. Alcune sono immutabili fin dai tempi della Preistoria, come: “Uomini e donne sono due mondi paralleli destinati a non incontrarsi mai. Mondi lontani, fatti per amarsi ma non per capirsi”. Non è forse vero che si dice che gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere?
Altre costanti sono cambiate con le evoluzioni tecnologiche e comunicative, dai geroglifici a WhatsApp: “Dio, WhatsApp. Quanto impegno per codificare tutte le spunte e capirne i contenuti. Son dettagli, dite voi? No. Sono problemi”.
Con questo libro Sara Gazzini, La Gazza, si mette a nudo e mostra le costanti dell’amore e le illumina, tra leggi universali e ricordi personali. Lo fa con ironia, spaziando dalle sue disavventure sentimentali a Candy Candy e i suoi dubbi in fatto di ragazzi, passando per le regole dell’amore ai tempi dei social network, facendoci sorridere e arrivando a commuoverci.
Tutte le volte che ho detto ti amo è
– Il perfetto e ironico manuale sull’amore e sugli sbagli che ci porta a fare.
– Una sorta di bestiario d’amore dei tempi moderni che analizza con cura gli uomini sbagliati e che avremmo dovuto evitare e di cui ci siamo innamorate (quello che ha un’altra, il bugiardo cronico, il genio della conquista su Facebook, lo sfuggente e tanti altri…).
– Un libro irresistibile che ci ricorda che amare è anche sbagliare, spesso soffrire, ma poi ripartire, pronte a vivere e a sbagliare ancora. Perché di amare, comunque, vale sempre la pena. Perché amare è una cosa di cui vantarsi.
Recensione
C’è chi gli uomini sbagliati ha avuto la fortuna di schivarli e basta, chi come l’autrice c’è cascata riempendosi le scarpe di sassi e ora ha pensato bene di tirarli fuori: un sassolino alla volta, tra battute di spirito, paragoni con le eroine dei cartonianimati, e con i personaggi maschili dei cartoniamati, riflessioni, sogni e aneddoti, un velo di tristezza e una valaga d’amore e di coraggio Sara Gazzini racconta dei suoi amori sbagliati, degli uomini che ha conosciuto e del matrimonio naufragato; il capitolo dedicato alla separazione è quello che racchiude il vero significato della parola amore: quello puro di due genitori che mettono da parte i dissapori, che magari li trattengono come un fastidioso nodo alla gola malgrado la separazione possa generarne molteplici, per la serenità dei figli.
Ci vuole coraggio, un bel po’, per rimettersi in piedi a ogni fallimento e riaprire il cuore, di nuovo, ogni volta. Ci vuole coraggio per continuare a credere nell’amore quando più di uno ha provato a spazzartelo via e io, tra le pagine di “Tutte le volte che ho detto ti amo”, di determinazione e coraggio ne ho visto davvero tanto. Sono arrivata al libro di Sara Gazzini grazie al potere del passaparola, il titolo mi ricordava qualcosa, la copertina con quel colore rosa era per me accattivante, sui social sbucavano uno dietro l’altro post con le citazioni, chicche che i lettori avevano fotografato tra le pagine del libro e allora l’ho acquistato.
Sarò onesta, non sono entrata subito nel giusto mood. Avevo ancora la mia corazza, credo, e le prime pagine mi apparivano come un susseguirsi di luoghi comuni dove le donne sono anime candide e bisognose di amore e di appoggio, di un uomo per aprire i pelati, mentre gli uomini sono sprovvisti di cuore e incapaci d’amore. Il che non è del tutto errato, perché in effetti il dente avvelenato verso la sfera maschile si sente, c’è, è tangibile (quasi quanto quell’alone di risentimento verso Candy Candy che ci ha influenzate con le sue decisioni di cuore, rivelatesi una grandissima fregatura), tuttavia è pure vero che poco dopo mi sono messa a scavare e dall’armatura è riapparso qualche “erroruccio” del mio passato; uno in particolare, un ex che racchiude in sé più categorie tra quelle citate sul libro. Perché io gli sbagli o li faccio bene o niente!
“Tutte le volte che ho detto ti amo” è un libro che deve essere letto, necessariamente, abbandonando il pregiudizio, il femminismo a tutti i costi (che di solito pratica chi non ha idea di cosa significhi “femminismo”). Dovete riporre l’armatura dietro la quale vi proteggete dagli errori del passato, amabilmente chiusi sottochiave in un cassetto dimenticati, e sono certa che anche voi vi ritroverete in moltissime delle situazioni che Sara Gazzini ha vissuto e ci racconta in prima persona: di sicuro con qualche sfumatura differente, di sicuro non in tutte, se non altro in quello stato d’ansia che tutte abbiamo affrontato almeno una volta – fosse stata solo una! – quando il telefono non squillava anche se lo stavamo fissando intensamente. Quando aveva detto che ci avrebbe chiamato e non l’ha fatto, eccetto quella volta che completamente sbronzo e ci ha dato ascolto, appunto perché non era in sé. Quando “…e dopo tre giorni resuscitò”. L’emozione con cui ci siamo preparate per un primo appuntamento mentre nella testa andava in onda a ripetizione il trailer dei prossimi trent’anni insieme, e poi non è durata nemmeno due giorni.
Io il mio equilibrio per fortuna l’ho trovato da oltre dieci anni, sono serena dal punto di vista sentimentale e “Tutte le volte che ho detto ti amo” a un certo punto me lo sono proprio goduta tanto: ho sorriso ritrovando me stessa negli atteggiamenti impulsivi, nell’ingenuità, in quel fingere di non accorgersi di quanto lui – il lui di turno – sia in realtà un grandissimo stronzo e che non ti merita è vero, non soltanto perchè continua a ripetertelo usandolo come scusa. Grazie a questo libro ho ripensato ai miei errori in campo amoroso con la lucidità e la consapevolezza di oggi, e mi sono resa conto di quanto siano servite quelle delusioni, la rabbia, le serate storte, le bugie, i tradimenti per farmi diventare la donna che sono adesso: consapevole di quello che voglio, un po’ stronza a volte (qualche strascico rimane per forza), capace di amare più di prima ma non più all’angolo.
A questo punto vi invito non solo ad acquistare questo libro, ma anche a fare l’esperimento suggerito da Sara Gazzini, ovvero aprire una pagina a caso e leggerla per scoprire se quelle righe vi diranno qualcosa oppure no. Io l’ho fatto, ho aperto una pagina a caso e adesso vi riporto un piccolo estratto, quello più significativo per me e nel quale mi sono ritrovata:
Ho perso te ma non me stessa. Che tutto quello che mi serve, ce l’ho io. Il problema non sono io, che aspetto che tu mi scriva, che aspetto che tu mi chiami. Il problema non sono io, che mi invento il tempo che manca, che provo a sistemare le cose anche quando non dovrebbero andare. Il problema sei tu. Perché quel tempo lo usi come un ostacolo e non come una possibilità.
Vi giuro che aprendo quella pagina , la 113, e leggendola ancora adesso ho i brividi. Se avesse potuto parlarmi anni fa, chissà… In realtà ora dico con convizione che non rinnego niente di quel tempo, perché quella strada sbagliata, che sul serioo non aveva possibilità e da un bel po’ me ne sono resa conto, mi ha condotto comunque nella giusta direzione. La direzione che sto percorrendo adesso.
Un manuale degli errori in amore come lo è questo somiglia all’abbraccio della migliore amica, serve di più a sdrammatizzare che a schivarli gli uomini e le relazioni sbagliate. Ma talvota abbiamo bisogno solo di questo: di un abbraccio di conforto, di sorridere, di sdrammatizzare, di sapere che non siamo le sole allocche. Non siamo allocche affatto! Siamo innamorate e non c’è niente di più bello che amare, anche sbagliando. Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente, beh, equivale a non vivere. Ma devi tentare perché se non hai tentato non hai mai vissuto, diceva qualcuno 😉 Sono certa che tutte voi romantiche sapete perfettamente da dov’è tratta la citazione.
Sono Cinzia, CEO e SEO Copywriter di Tratto Rosa. Gestisco la strategia del sito, coordino il team editoriale e ottimizzo i contenuti per migliorarne la visibilità online.