Per quanto si è delusi dall’amore, ci sarà sempre qualcuno che cercherà di farti battere ancora una volta il cuore. Il problema è: arrendersi alla volontà di Cupido o rimanere freddi come il ghiaccio?

Titolo: Quando l’amore fa volare
Autore: Patrisha Mar
Genere: Romanzo rosa
Editore: Newton Compton editori
Data di pubblicazione: 18 Marzo 2019
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Trama:

Virginia è innamorata, senza essere ricambiata, di Alessandro, il più caro amico di suo cognato. Lui è il suo Clark Kent, il suo supereroe senza mantello: veterinario, aspetto vagamente nerd, occhiali da vista e non particolarmente alto, per la precisione più basso di lei. Ma Alessandro, dopo una grande delusione d’amore, si è convinto che le donne sia meglio tenerle a distanza, perché portano solo guai. Tollera l’amicizia con Virginia perché non ha alcuna complicazione sentimentale. Lei, d’altra parte, continua a stuzzicarlo per dimostrargli che, anche se in passato è stato ferito, la vita è troppo bella per trascorrerla chiudendo a chiave il cuore. E quando Alessandro la assume temporaneamente come segretaria del suo ambulatorio, Virginia crede che sia finalmente arrivato il momento di far crollare tutte le sue difese. Riuscirà a fargli capire che non serve avere un mantello per essere dei supereroi?

 Recensione:

Ci sono storie… come possiamo definirle… particolari.
Mi spiego meglio. Ci sono storie che possono sembrare semplici e, allo stesso tempo, difficili da mettere su carta. Spesso il rischio è quello di non entrare in empatia con il lettore o di cadere nella solita e banale trama da innamorati folli, da colpo di fulmine, da vissero felici e contenti. Eppure, c’è chi decide di correre questo rischio e, se lo fa, vuol dire che ha le idee ben chiare e una buona dose di coraggio.
Ecco… Posso riassumere così l’opinione che mi son fatta leggendo Quando l’amore fa volare: una storia coraggiosa e con una protagonista decisamente fuori controllo, spinta alla ricerca dell’amore fino all’inverosimile.

Non ho ancora incastrato il mio vero amore, ma sono certa di averlo già incontrato. 

Il lettore potrebbe non condividere subito i suoi atteggiamenti, il suo continuo sognare ad occhi aperti, la sua totale ingenuità su un sentimento grande come L’Amore. Io stessa, quando ho cominciato a leggere, non ero un granché presa. Mi ero detta: ecco qua! Un’altra storia basata sulla ricerca del vero amore, come se non ce ne fossero già abbastanza.

E sono sicura di non essere l’unica che farà questo pensiero, ma quello che posso dirvi è di non fermarvi e di continuare a leggere. La storia coinvolge e appassiona a modo suo, complice uno svolgimento preciso e accurato, senza punti morti, che ti prende pian piano senza appesantire, né annoiare. Riviviamo così la vita di questa ragazza, Virginia, e del coprotagonista maschile, Alessandro. Entrambi vengono descritti molto bene, ognuno con le sue problematiche, intenti ad affrontare la vita in modo positivo o negativo. Se Alessandro rappresenta colui che non si fida dell’amore, Virginia è il suo opposto; la classica ragazza che vede la sua vita dipinta di rosa.

Penso che l’amore dovrebbe essere spontaneo, una fonte di eterna contentezza e giovinezza dell’anima. 

Patrisha Mar non lascia nulla al caso e delinea alla perfezione la psicologia di tutti i personaggi, siano essi in primo piano, siano essi di contorno. Ci si arrabbia e si ride con loro, si vivono appieno gioie e sofferenze, indecisioni e paure. L’autrice ci racconta le vite e i pensieri dei due protagonisti nella semplicità del quotidiano, che sia quello romantico di Elena, o quello pacato e realista di Alessandro. Sembra quasi di accompagnarli nella vita di tutti i giorni e si finisce inevitabilmente per sperare, sorridere, tifare per loro, o arrabbiarsi con qualcuno. La vicenda scorre come scorre la vita, con momenti di gioia e altri di tristezza, attraversando la noia e l’eccitazione, la speranza e la delusione. È un romanzo per chi crede che l’amore possa tutto o per chi non ci crede più.

Come può una persona scuotermi tanto fino alle viscere, farmi venire il nervoso e contemporaneamente essere il balsamo che lo lenisce? 

Deborah Ceccato